Emozioni a cinque cerchi…

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  • Ultima modifica dell'articolo:14/06/2024
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Il crollo del muro berlinese comportò uno scompaginamento di quegli assetti politici consolidati da decenni; in Italia il famoso Pentapartito venne decapitato dalla scure giudiziaria di Tangentopoli, lasciando fisiologicamente spazio a nuovi soggetti in quell’area vagamente centrista. Privato in tal modo di consolidati appoggi governativi, il tycoon televisivo e patron milanista Silvio Berlusconi attuò la notoria discesa in campo, alla guida di Forza Italia, movimento leader all’interno della variegata coalizione di centrodestra. Un clamoroso successo le elezioni della primavera 1994, con Sua Emittenza nominato presidente del Consiglio, anche se, a causa della celere uscita dalla maggioranza della Lega Nord, dovette rassegnare le dimissioni dopo qualche mese, in un certo qual modo un preludio alla sconfitta elettorale del 1996, quando s’impose l‘Ulivo, raggruppamento di centrosinistra capeggiato dal cattolico Romano Prodi.

L’economista emiliano a Palazzo Chigi, alla vigilia delle Olimpiadi del centenario ad Atlanta, patria della Coca Cola, dove la commozione regnò da subito sovrana, allorchè nella cerimonia d’apertura il ruolo di ultimo tedoforo toccò a Muhammad Alì; l’ex fuoriclasse del pugilato, sfibrato dal Parkinson, faticò non poco ad innescare la simbolica fiamma nel braciere, oltre a ricevere nuovamente l’oro conquistato a Roma ’60, che a suo tempo gettò via, quale palese protesta verso la strisciante piaga del razzismo. Un’edizione funestata da un ordigno esplosivo, piazzato da un suprematista bianco, che causò due morti e decine di ferimenti; in ambito agonistico, la palma di superstar spettò al velocista americano Micheal Johnson, magari non esteticamente impeccabile in pista, ma che non ebbe rivali sui 200 e sui 400 m. Sul mezzo giro stoppò il cronometro a 19 sec e 32 cent, abbattendo di quattro decimi il primato del 1979, del nostro Pietro Mennea. Il sempiterno Carl Lewis dominò ancora il salto in lungo, per la quarta volta consecutiva, portando a quota 9 i suoi ori olimpici. Stati Uniti che tornarono in cima al medagliere, con 44 allori, precedendo Russia (26) e Germania (20), con l’Italia ottima sesta e 13 medaglie pregiatissime, delle quali 4 direttamente dal ciclismo, su pista con Colinelli, Martinello e Antonella Bellutti, e quindi Paola Pezzo nella mtb, anche se l’oro azzurro più iconico resta quello del fulvo ginnasta pratese Yuri Chechi, ad Atlanta più che mai … il signore degli anelli.

In attesa dell’imminente passaggio dalla Lira all’Euro, e appena tagliato il traguardo epocale del Terzo Millennio, la kermesse olimpica del 2000 si spostò in Australia, a Sydney. Una XXVII Olimpiade all’insegna dell’efficienza, dell’organizzazione e di strutture sportive all’avanguardia; il (per noi) gravoso fuso orario non scalfì l’interesse collettivo e televisivo, con le gesta e i volti dei campioni divenuti assai familiari. Presenti atleti in rappresentanza di 199 Paesi, con indelebile impronta made in Usa nelle gare più veloci, con i 100 metri appannaggio di Maurice Greene in 9 sec e 87 cent, poi vincitore anche della 4×100, e di Marion Jones in 10 e 75, mentre Micheal Johnson replicò il tripudio nei 400; la gara al femminile del giro di pista se l’aggiudicò Cathy Freeman, aborigena australiana, ultima tedofora e manifesto vivente contro le discriminazioni. Americani a quota 36 successi aurei, davanti a Russia con 32, Cina con 28 e quindi l’Australia a 16, in cospicua parte derivanti dalla piscina natatoria, con Ian Thorpe (3 ori e 3 argenti) fra i dominatori. Pure l’Italia, con 13 trionfi, si tolse parecchie soddisfazioni dalle corsie del nuoto, per un computo di 6 podi in tutto, e in tre circostanze l’inno di Mameli, suonato per Massimilano Rosolino, sire dei 200 misti, e soprattutto per Domenico Fioravanti (foto), imperatore dei 100 e 200 rana: un’impresa mai riuscita a nessuno. Da rilevare il bis aureo di Paola Pezzo e il letterario fascino dell’anno 2000 sempre più smunto, fra crisi occupazionali e situazioni allarmanti, in alcuni angoli del globo. (9 continua).

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