Lupi nel Parco del Ticino? Yes!

Nel Parco del Ticino, dopo secoli di assenza, il lupo è stato segnalato nel 2012 e poi nel 2017.

Il primo avvistamento di lupo del 2012 finì male, investito mentre nel 2017 è stato “catturato” da un fototrappolapuò quindi essere considerato un indicatore della qualità e integrità del territorio protetto che, evidentemente, offre tutto quello di cui l’animale ha bisogno: cibo, acqua, protezione e rifugio.

Fototrappola del primo avvistamento (magenta news)

Dalle prime analisi delle tracce raccolte è emerso che l’esemplare è una femmina, apparentemente solitaria, ma non è da escludere che abbia un compagno. Ulteriori indagini genetiche inoltre stabiliranno la sua provenienza, se cioè arriva dalla popolazione delle Alpi o da quella dell’Appennino

Quanti sono i lupi?

Nel 2020 è stata avviata una vera e propria attività di monitoraggio su scala nazionale.

La stima della popolazione del lupo a scala nazionale è risultata pertanto pari a 3.307 individui, informa ‘ISPRA. Nell’area alpina si stimano 946 lupi mentre nell’Italia peninsulare un totale di 2388.
Questi risultati indicano che la popolazione di lupi del nostro paese è molto cresciuta negli ultimi anni, soprattutto nelle regioni alpine

In Lombardia vivono fino a 90 lupi: una coppia anche nel Parco del Ticino ma gli avvistamenti non sono facili, anzi. Al momento nel Parco del Ticino si tratta di rare segnalazioni. La loro presenza conferma il ruolo di corridoio ecologico dei boschi perifluviali della Valle del Ticino, caratterizzati da livelli di naturalità tali da consentire a un grande predatore come il lupo di utilizzarle trovando una via di congiunzione fra le popolazioni dell’Appennino e quelle delle Alpi.

E’ noto infatti che il lupo in Italia è in grado di percorrere molti chilometri dal centro al nord e anche verso i valichi montani come l’ormai famoso M237 che grazie al radiocollare ha registrato più di 2mila chilometri

M237 ucciso dopo aver percorso più di 2mila chilometri (Corriere)

All’inizio del secolo scorso, il lupo era presente su gran parte del territorio italiano. Successivamente, a causa della distruzione dell’habitat e della persecuzione diretta da parte dell’uomo nei confronti della specie, la popolazione italiana di lupo è andata incontro ad una fase di forte declino.

All’inizio degli anni ’70 la popolazione della specie in Italia ha raggiunto il suo minimo storico, arrivando a contare un massimo di 100 individui concentrati in piccoli nuclei isolati nell’Appennino centro-meridionale.

A partire dall’inizio degli anni ’80, la popolazione di lupo inizia a riprendersi e a ricolonizzare l’arco appenninico verso Nord grazie anche ad una serie di programmi di protezione e di educazione ma mai con reintroduzioni. L’espansione del lupo sulle Alpi negli ultimi quarant’anni è frutto solo ed esclusivamente di dinamiche naturali della specie. In Europa nessun lupo, è stato mai catturato per essere poi spostato e liberato a scopo di ripopolamento

L’utilità del lupo

In generale i piani di monitoraggio costituiscono uno strumento essenziale per valutare l’evoluzione dello stato di conservazione o di espansione di una specie.  

In Italia, il monitoraggio del lupo su scala nazionale è previsto dal vigente quadro normativo, poiché si tratta di una specie di interesse comunitario, nonché animale alleato dell’uomo nel contrasto alla presenza del cinghiale: la dieta del lupo è infatti rappresentata da prede selvatiche quando riesce a reperirne in abbondanza e di certo il cinghiale rappresenta una porzione abbondante della dieta anche nelle nostre zone

Il lupo è un pericolo?

Vi ricordate il “cartone animato” sul Lupo di qualche anno fa? Ecco se Lupo De Lupis tornasse, sarebbe sorpreso di quanto è cambiato il mondo dagli oscuri anni passati dove il lupo veniva descritto anche nelle favole il lupo cattivo.

I lupi sono animali molto elusivi che non aggrediscono l’uomo e anzi sono riusciti a sopravvivere proprio per questo perché quando vedono un uomo si tengono alla larga”: sono almeno 150 anni che non si registrano casi di attacchi all’uomo.

Diverso invece il pericolo rispetto al bestiame che in assenza di prede può essere oggetto delle loro attenzioni: gli attacchi al bestiame dei soli lupi nel 2021 hanno causato risarcimenti pari a 23.520 euro: una crescita record rispetto al 2020 quando erano stati 9.180 euro

La prevenzione

Nell’ambito del progetto “Life Wolfalps EU, cofinanziato dalla Commissione Europea con il fondo LIFE, è stato promosso il Progetto Attuativo ERSAF dedicato alla prevenzione. Si tratta di un budget di poco più di 200mila euro per la prevenzione dei danni, il supporto in caso di predazioni, per attività di informazione e educazione ambientale.

Tra le attività di prevenzione messe in campo c’è la formazione/informazione diretta agli allevatori e la fornitura di materiale anti predazione (es. recinzioni elettrificate e cani da guardiania). Nell’ambito di questa attività Ersaf Lombardia ha contattato 71 aziende, ha effettuato 78 interventi sui territori per verificare l’efficacia degli strumenti di prevenzione (per un totale di 116 interventi), ha installato 90 recinzioni elettrificate.

Per il 2024 è previsto un investimento complessivo di 15milioni di euro l’acquisto di recinzioni (fisse o mobili, elettrificate o senza protezione elettrica) di cani da guardia e sistemi di dissuasione acustici/luminosi

Ora il numero dei lupi crescerà in modo esponenziale?

La natura è fatta troppo bene per permettere una cosa simile. Il lupo è un superpredatore che occupa il vertice della catena alimentare: se i lupi diventassero troppo numerosi finirebbero per ridurre eccessivamente il numero delle prede a disposizione,… per fortuna su questo l’uomo non ci mette il “suo zampino”

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