
Possiamo proprio dirlo, anche il Parco del Ticino ha la sua leggenda, la leggenda nascosta nel ramo di Vigevano, tutta da scoprire.
Poco distante da Vigevano, sorge una zona chiamata “Ramo delle Streghe”…e già questo è tutto un programma; questa è una piccola parte del Ticino che si snoda fuori dal corso principale… conosciuto dai “locali” per acque basse e ricche di pesci… ma misteriose.
Questa è una terra sospesa tra realtà e mito, dove ogni angolo sembra custodire un segreto. In questa zona avvolta da atmosfere senza tempo, natura e storia si intrecciano dando vita a racconti sussurrati dal vento e nascosti tra le ombre degli alberi. Non è solo un luogo: è un enigma da scoprire, un viaggio dentro l’immaginario.
Qui, ogni passo risveglia antiche presenze e fa vibrare l’anima della leggenda.
Nelle notti dense di nebbia lungo il fiume, dove la vista non distingue l’altra sponda e la realtà si confonde con il mito, sono nate storie intrise di magia e mistero. Qui storie di donne che non stringevano patti con il diavolo, ma tramandavano saperi antichi: piccoli riti per guarire, per legare o sciogliere amori, per proteggere.
LA LEGGENDA
È una narrazione orale tramandata per spiegare fenomeni naturali (come la presenza delle alghe simili a capelli), arricchita con elementi drammatici per affascinare, ammonire o mantenere viva una tradizione. Serve anche a dare un’identità misteriosa e suggestiva a un luogo, rendendolo parte del patrimonio immaginario locale
Si racconta che in una notte di luna piena, proprio di sabato, alcune donne si siano radunate in questo luogo silenzioso per compiere un antico rito di liberazione, destinato ad una di loro colpita da una presenza oscura e inspiegabile…

Guidate dalla luce pallida della luna e dai canti tramandati da epoche celtiche, iniziarono il rituale. Ma qualcosa andò storto: quella notte, si dice, si manifestò il male in persona. La donna posseduta si trasformò in una creatura mostruosa, simile a un’enorme alga, che avvolse le compagne e le trascinò con sé negli abissi del ramo del fiume… lasciando solo silenzio.
Solo leggenda? Forse.
Eppure, ancora oggi, le acque di quel tratto sono coperte da alghe lunghe, fluttuanti, simili a chiome di donne… quasi a evocare quella notte in cui il confine tra mondo umano e oscuro si spezzò.
C’è chi dice che, in epoche successive, altre donne accusate di stregoneria si siano riunite qui, sotto lo stesso cielo notturno, sempre di sabato, sempre sotto la luna piena…
Oggi il “Ramo delle Streghe” incanta con le sue acque lucenti, immerse in una quiete che cela ancora strane presenze. Ma sotto la superficie, tra i flutti e i riflessi, qualcosa continua a inquietare pescatori e barcaioli: sono le alghe, fitte come chiome perdute, che afferrano motori e piedi, quasi volessero ancora trattenere anime.
È solo la natura? O la strega del diavolo reclama ancora ciò che un tempo le fu strappato? In questo angolo del Parco del Ticino, dove la leggenda si fonde con la realtà più selvatica, il confine tra mito e verità resta sottile ma la leggenda ci avverte: chi maneggia antichi poteri senza piena consapevolezza, rischia di essere inghiottito dal mistero che voleva dominare.
Vedere, credere, scoprire: vi aspetta l’Anello delle Streghe… se avete il coraggio di seguirne i passi seguite questi itinerari: Ticino (Parco del) da Trecate, anello delle Streghe
