Il teatro di Tornaco ha ospitato il debutto della compagnia Il Lonfo

Due coinquilini e amici, scrittori strampalati e aspiranti commediografi, geniali ma squattrinati. Una giovane e avvenente ragazza americana appena trasferita nell’appartamento di fronte. Le loro storie personali si intrecciano tra buffi e maldestri tentativi di conquista, momenti comici esilaranti, ma anche toccanti scene di amicizia, fino ad un epilogo che, tra ribaltamenti della situazione e colpi di scena, rimane incerto fino all’ultima battuta.

Questi gli ingredienti di Andy e Norman, commedia del newyorkese Neil Simon, messa in scena per la prima volta a Broadway nel 1966 e riproposta con successo negli anni anche da attori e comici nostrani.

Stavolta a portarla in scena è stata la compagnia teatrale Il Lonfo, ospitata dal Teatro Comunale di Tornaco lo scorso weekend. In scena Giulia Guarino, Alessandro Funicelli e Matteo Rumoro che, insieme agli altri membri della compagnia impegnati dietro le quinte, sono riusciti a divertirsi e a divertire, in un debutto molto apprezzato dai presenti in sala.

saluti finali – foto di Dario Antonini

Il Lonfo è una compagnia giovane e giovani sono i suoi attuali membri, ragazzi trecatesi e novaresi, tutti tra i venti e i trent’anni. Tra loro c’è chi ha svolto studi in accademie teatrali, chi porta l’esperienza consolidata in altre compagnie locali, chi ha frequentato corsi di canto, musica o danza, ma anche chi nella vita non ha perseguito percorsi artistici ed è però mosso da grande passione e curiosità per le arti performative.

“Il Lonfo non vaterca né gluisce, e molto raramente barigatta”: non è una lingua inventata, o meglio non del tutto. Si tratta del verso d’apertura di una ormai nota poesia di Fosco Maraini, composta come esperimento letterario in cui i neologismi dell’autore vanno ad evocare suoni, significati e raccontano una storia.

Proprio quel lonfo, che nell’immaginario dei lettori ha comunemente assunto le sembianze di un simpatico animaletto, è stato scelto come nome e simbolo dell’associazione.

Il logo della compagnia

“Come in quella poesia le parole inventate acquistano significato e diventano reali solo grazie all’interpretazione del lettore –sottolinea il fondatore e regista Matteo Rumoro, spiegando i motivi dietro alla curiosa scelta– così in teatro è compito dell’attore riempire di significato e di “anima” le parole che recita, altrimenti vuote.”

Bisogna fare il teatro che ci piace”:  questa l’idea dietro alla creazione della compagnia, questo lo spirito che oggi il gruppo incarna.

Ciò che accomuna tutti è la voglia di fare teatro nel senso più viscerale del termine: emerge la voglia di mettersi in gioco, di tener viva la realtà teatrale della nostra provincia, ma soprattutto l’entusiasmo di far parte di un gruppo giovane ma con progetti nel cassetto ambiziosi.

Lascia un commento