
FEDERICO FELLINI amava raccontare spesso questo aneddoto:
alla domanda a tre muratori: ” cosa stai facendo? “
il primo risponde: sto costruendo un muro;
Il secondo: Sto costruendo una chiesa;
Il terzo muratore risponde:
sto costruendo una cattedrale, la casa del Signore;
Nella festa del primo maggio non posso che augurare di vivere il lavoro nella consapevolezza di partecipare e concorrere ad un progetto più grande per mantenere la passione per il proprio lavoro e migliorarlo se possibile. Certamente questo è piú facile se si ha la fortuna di aver individuato cosa, per predisposizione, diamo il meglio delle nostre capacità.
UN lavoro sicuro, sotto tutti i punti di vista, rende la vita dignitosa durante la quale si può progettare il futuro, realizzare persino un sogno.
Sfortunatamente , considerate le attuali grandi difficoltà che ben conosciamo nel nostro paese in tema di lavoro , dovremmo chiederci: c’è mai stata una vera politica del lavoro lungimirante? Le scuole hanno tenuto conto della vocazione dei territori e indirizzato e formato i giovani ? Gli stipendi e le pensioni attuali sono sufficienti a garantire quella vita dignitosa a cui tutti dovrebbero avere diritto? I lavori sottopagati e/o in nero perché continuano ad esistere se mettono in pericolo la vita stessa del lavoratore?
Qualsiasi lavoro, dal piú semplice – manuale o intellettuale -, può risultare soddisfacente se svolto con animo leggero, in sicurezza, con la partecipazione attiva al miglioramento dell”organizzazione del lavoro , essenziale sia per salvaguardare in sicurezza il lavoratore che il profitto dell’azienda in generale.
Buona festa del lavoro 2025…e continuiamo a sperare nel “ravvedimento “di chi ha l’onore e l’onere di governare il mondo del lavoro e migliorare la vita dell’individuo.
