L’Ucraina è un paese martoriato e sventrato dalla guerra con decina di migliaia di morti tra civili e militari e milioni di profughi sparsi in tutta Europa e la partecipazioni a questi campionati europei di calcio assume un significato speciale; una testimonianza della volontà di resistenza di un intero popolo. Avevano rischiato di essere esclusi proprio a causa del sospetto rigore non concesso contro l’Italia, ma alla fine ha vinto la determinazione e la qualificazione è stato alla comunque conquistata.
Contro la Romania la partita è andata decisamente male; la squadra ucraina ricca di talenti ed individualità ha gestito la palla per lunghi tratti della partita dominando il possesso ma i rumeni hanno saputo sfruttare alcuni clamorosi errori difensivi che gli hanno consentito di portarsi prima sul 2 a zero per di chiudere la partita con il terzo goal.
La qualificazione per l’Ucraina non è preclusa ma non potrà più sbagliare, mentre la Romania ha posto una bella ipoteca al passaggio del turno dimostrando solidità e concretezza.
Sfida che in panchina parla italiano nella seconda partita del girone E, quella tra Belgio, gran favorito e Slovacchia. A spuntarla a sorpresa è stata la Slovacchia di Francesco Calzona che alla fine vince con merito contro un Belgio apparso contratto e in più di una occasione impreciso nelle finalizzazioni. Il goal degli slovacchi matura nel primo tempo a causa di un grave errore della difesa belga. La squadra di Domenico Tedesco ci prova con convinzione e nel secondo tempo con ancora più determinazione ma il goal non arriva.
Per il Belgio, eterno incompiuto del calcio europeo, il torneo parte in salita, mentre la Slovacchia impressiona per solidità e organizzazione di gioco.