Titolo accostabile a Luis Bunuel per un simbolo del commercio al dettaglio, ossia il negozio dove acquistare quotidiani, magazine e gadget correlati di vario genere. Nell’epoca del digitale molte rivendite hanno abbassato le serrande, oppure si vedono costrette ad ampliare l’offerta dei prodotti alla clientela, pur mantenendo (quasi) inalterata quella forza attrattiva, che le trasforma in un “salottiero” punto di ritrovo per gli avventori.
Una presenza immancabile all’interno del tessuto sociale, con particolare risalto soprattutto nei comuni di dimensioni piccole o medie, come Trecate; compiendo un balzo a ritroso con la memoria, impossibile non ricordare il negozio collocato sotto i portici del palazzo comunale, del simpaticissimo Giuseppe alias “Sbragaloch”, in relazione a certe peculiarità non propriamente oxfordiane, supportate da una voce tonante. Juventino sfegatato, regolarmente ingaggiava battaglie verbali con sostenitori di altre squadre, su tutte Inter, Milan e Toro; discussioni a colpi di fioretto, o di sciabola, che animavano piazza Cavour in special modo il lunedì mattina, quando le pile di Gazzetta dello Sport e Tuttosport terminavano in breve tempo. Quotidiani sportivi e generalisti, che si compravano da lui in centro come nel chiosco della stazione ferroviaria, immancabile sosta per frettolosi pendolari diretti a Milano o Novara, o da “Calciati”, a ridosso delle elementari di via Andante, dove sciami d’indaffaratissime mamme potevano acquistare anche materiale didattico o la classica merendina per i propri bimbi, prima di vederli varcare il cancello del plesso scolastico. Naturalmente non dimentico la rivendita di via Novara e il chioschetto sul “ponte di Busca”, al tramonto degli anni Ottanta rilevato dai miei genitori; posizionato sulla direttrice fra l’ufficio postale e l’oratorio, quest’edicola (come le altre) ha conosciuto una sarabanda di personaggi da commedia all’italiana, passando dal tuttologo a chi escogita arzigogolate scuse per non pagare il dovuto, da quello perennemente di corsa a colui (o colei) che racconta le proprie vicissitudini, delle quali non importa un fico secco a nessuno, dal pettegolo/a al malfidente, dal pignolo al barzellettiere e così via.
Spunti davvero cinematografici, dai quali avrebbero attinto a piene mani dei maestri come Mario Monicelli, Steno, Dino Risi, Ettore Scola, sino a Carlo Verdone o Checco Zalone, che purtroppo si scontrano con la modernità, la congiuntura economica e la fruizione delle notizie in tempo reale. I giovani del Terzo Millennio non si approcciano alla carta stampata, preferendo di gran lunga smartphone o tablet, per un mancato ricambio generazionale che pone le rivendite in affanno, benchè nulla potrà mai scalfire il … fascino discreto dell’edicola.