Riallacciandoci all’articolo precedente su Trecate, a ridosso del citato cineteatro Silvio Pellico sorge l’area mercatale (foto), strutturata su tre vie (Verdi, Mazzini e Murello) che il mercoledì mattina vengono integralmente occupate dai banchi degli ambulanti. Una tradizione che si perde nella cosiddetta notte dei tempi; a titolo personale, ricordo quando il mercato stazionava ancora in piazza Cavour, lambendo anche qualche strada adiacente, e creando oggettivamente meno problemi al traffico, rispetto all’ubicazione odierna. Con entusiasmo accompagnavo mia nonna, e una tappa fissa per me bambino era la bancarella musicale, sita d’innanzi alla Casa del Popolo, dove comperavo le musicassette (originali e spesso non) d’ascoltare nel mangianastri; fra gli acquisti che rammento, “Sono solo canzonette” (Edoardo Bennato), “La voce del padrone” e “L’arca di Noè” quindi Franco Battiato, poi Alan Sorrenti, i Pooh, i Queen, i Bee Gees e alcuni altri, ragion per cui ci riferiamo ai primissimi anni 80.
Si tratta ovviamente di un’altra epoca storica, forse … era geologica, quando i supermarket erano merce rarissima, e di contro i negozi al dettaglio brillavano d’ogni ben di Dio, invogliando il potenziale cliente a varcare la soglia; oltremodo l’incidenza del traffico risultava piuttosto blanda, eccetto che nelle fantomatiche “ore di punta”, governato dalla presenza fisica sul territorio dei vigili urbani, mentre ora…, ma di questo argomento parleremo in un’altra occasione. Vero è che l’appuntamento commerciale del mercoledì, come tanti altri aspetti sociali connessi al territorio, perde gradatamente valore e appeal, fagocitato da quell’omologazione mista a parecchio individualismo, che emergono in questo nuovo millennio… Naturalmente non credo sia opportuno generalizzare, ma la percezione collettiva ci conduce in questa direzione!!

Il mercato trecatese in epoca Covid