Sembrava che solo la pioggia caduta ad Austin poteva cambiare le sorti di un GP che sembrava già deciso e invece…

Tutti si presentano sulla linea di partenza con le gomme da bagnato anche se la pista inizialmente sembra asciutta.
Marc prova a beffare tutti, cambiando le gomme ad un attimo dalla partenza, ma è stato seguito da dieci colleghi (Bagnaia in primis) e il tentativo è caduto nel vuoto.
Un rischio calcolato?
Si, il nuovo regolamento dice che se 11 piloti sulla griglia di partenza tornano ai box per cambiare le gomme si blocca il conto alla rovescia e si rimanda la partenza… in alternativa Marquez sarebbe partito ultimo dai box.
Partono bene i fratelli Marquez ma Pecco è subito lì. Bagnaia sembra non avere il passo degli spagnoli ma cerca di stare in scia.
Pecco Bagnaia così prende la prima vittoria stagionale, meritata: “Mondiale riaperto? Non era chiuso. Manca un pezzettino, ma sapevo che sarei tornato”. Alle spalle di Pecco ha chiuso Alex Marquez con la Ducati Gresini, mentre il terzo gradino del podio se lo è preso un grande Fabio Di Giannantonio con la VR46 (team di Valentino Rossi).
Alle loro spalle Miller e Morbidelli danno spettacolo. Pecco al 4° giro si ricorda dei suoi titoli mondiali e tira fuori la grinta, attaccando Alex Marquez. Lo passa con una staccata delle sue e si mette in caccia di Marc che sente il pericolo e torna a tirare ma forse chiede troppo e cade al 9 giro su un cordolo.
LA NOSTRA SUPER-SINTESI
E poi Franco Morbidelli “devo essere soddisfatto di questa gara perché abbiamo fatto un grande miglioramento rispetto a ieri, nella Sprint Race il feeling non era buono mentre oggi mi sono trovato bene a parte una partenza non ottima. Nei primi giri sono stato in battaglia ma poi ho dimostrato un buon passo. Ho riavuto l’esplosione all’airbag ed ho dovuto rallentare perdendo molto”.
Alle spalle del quartetto Ducati ha chiuso un grande Jack Miller con la Yamaha del team Pramac (5°), che è riuscito a tenersi alle spalle i combattivi Marco Bezzecchi con l’Aprilia ufficiale ed Enea Bastianini con la Ktm Tech 3 (6° e 7°). In top 10 anche un ottimo Luca Marini con la Honda ufficiale (8°), seguito dall’Aprilia Trackhouse di Ogura (9°) e dalla Yamaha ufficiale di Quartararo (10°).
Molto bene gli italiani: 3° Fabio Di Giannantonio (che senza il giro tolto al via per la ripartenza avrebbe forse ripreso Alex), 4° Franco Morbidelli, sesto Marco Bezzecchi, settimo Enea Bastianini e ottavo Luca Marini.
Marc Marquez non fa drammi dopo la caduta di Austin, “sono comunque contento, perché andavo forte e il livello era sempre quello – le parole del pilota Ducati a Sky dopo il GP delle Americhe -. Ho tagliato troppo il cordolo, so perché sono caduto e questo è l’importante. Nonostante tutto siamo a un punto dalla vetta. Chiedo scusa al team, perché oggi ho sbagliato io”.
DOPO DUCATI CHI C’E?
Ancora una volta è stato dominio Ducati: 4 nei primi 4 posti. E altro record, la casa di Borgo Panigale con questa vittoria raggiunge il numero di successi consecutivi conquistati dalla MV Agusta nella classe regina. Un altro gran bel risultato!
Fino a questo momento nessuno dei competitor è stato in grado di inserirsi con continuità tra le migliori Ducati, perché quelli di Ai Ogura con Aprilia a Buriram e di Johann Zarco con Honda a Termas de Rio Hondo si sono rivelati degli exploit abbastanza estemporanei. Oggi abbiamo però cominciato ad intravedere dei segnali incoraggianti in prospettiva per KTM (con la rimonta di Enea Bastianini e la buona competitività dei piloti factory) e Aprilia (con la progressione di Marco Bezzecchi). Vedremo al prossimo round.
CHI HA DELUSO IN AMERICA?
PEDRO ACOSTA (Red Bull KTM); un anno fa, di questo periodo, impressionava tutta la classe regina con una serie di risultati davvero eccezionali per un rookie. Fast forward. Tutto è cambiato. Fa una fatica enorme a tenere in pista la sua moto e, soprattutto, a entrare nella top10. Ieri è caduto quasi subito. Ennesimo pessimo segnale…
JOAN MIR (Ducati HRC): chiude il weekend texano con una caduta nella Sprint Race e una nella gara domenicale. Sta battendo ogni record di cadute, c’è poco da dire. Incredibile il suo conto in fatto di errori e scivolate…

IL MONDIALE LO VINCERA’ CHI SARA’ PIU’ REGOLARE?
Il GP Americhe rimescola le carte nel Mondiale. Ora è Alex Marquez il nuovo leader del Mondiale con 87 punti, uno in più del fratello. Bagnaia ne recupera 25 e si porta a quota 75, a -12 dalla vetta. Morbidelli è quarto con 55, Di Giannantonio quinto con 44.
È una maratona, il Mondiale di MotoGP, non una prova sui 100 metri.
Marc Marquez è partito meglio ma siamo solamente al settimo/ottavo chilometro di quarantadue. Non conta come si comincia, conta come si finisce. Il traguardo è posto a Valencia, solo lì sarà tempo di verdetti.
PROSSIMO ROUND? QATAR 11-13 aprile
Il Lusail International Circuit è un circuito con una lunghezza di 5,4 km. L’erba artificiale circonda la pista per evitare che la sabbia venga soffiata sul circuito, e questo rende le condizioni di guida più sicure. Un elemento unico di questo circuito è la combinazione di curve a sinistra e a destra con velocità variabili che mettono alla prova le abilità dei piloti. Non c’è spazio per gli errori e i piloti devono sempre dare il massimo.
Il Gran Premio del Qatar sarà la prima gara notturna, (la gara notturna inaugurale si è tenuta nel 2008) a causa del caldo intenso del Qatar . Questo rende la gara emozionante da seguire perché non si sa mai cosa può succedere. I piloti devono avere ancora più resistenza per questa gara, dato che devono lottare per il titolo in condizioni climatiche che non rendono loro la vita facile.