Raccontiamo Trecate…

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  • Ultima modifica dell'articolo:21/10/2024
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Quale 3° appuntamento dell’Amarcord trecatese, dopo il personaggio leggendario e le feste patronali, ci tuffiamo nella metaforica piscina calcistica, ricordando le gesta in biancorosso del Trecate Calcio, in quell’arena che era il campo sportivo di via Mezzano, perchè stadio non è un vocabolo in uso da noi. Una passione trascinante e trasversale quella per la compagine locale, che nel racconto ci riporta direttamente al girone interprovonciale di Promozione 1977/78, in pratica il mio primo approccio con il pallone dal vivo. Alla stregua di una poesia scolastica, rammento ancora la formazione base di quel Trecate, che in primavera si sarebbe aggiudicato il campionato, salendo all’agognata Serie D; dicevamo dell’undici titolare, che era così composto: MaltagliatiMarini (cap. e foto)Ogliaro RizzettoToninelliJussichTicozzelli B. – GavinelliFavinoPezziSoragni, con allenatore Moscatelli, idoli di una cittadina in fermento calcistico, con le iniziative a sostegno coordinate dal Club Fedelissimi.

Lo stesso circolo redigeva un interessante volantino, di 4/8 facciate, il “Fedelissimo Biancorosso” (foto), che trattava ovviamente della squadra, con un occhio al settore giovanile, agli altri sport locali e avvenimenti o personaggi del territorio, a cura di volenterosi e abili redattori. Nel maggio del ’78, un’autentica festa di popolo cinse la nostra cittadina, per celebrare l’ascesa alla D, quindi semi-professionisti; la banda musicale e le majorettes lungo le strade del centro, pavesate di bianco e di rosso, panini con salamelle e altre specialità al campo, quale sintesi di una gioia collettiva, che però sarebbe svanita in fretta.

Il torneo di Serie D si rivelò più che ostico, con l’immediata retrocessione dei biancorossi, benchè qualche fugace gratificazione arrivò lo stesso; con i miei sognanti occhi di bimbo di 8/9 anni, ricordo il match interno con l’Aosta, nelle cui fila militava Roberto Rosato, ex gloria di Torino, Milan, Genoa e Nazionale azzurra, accolto dalla spontanea ovazione del folto pubblico, con tanto di omaggio floreale, quala prologo dell’1-1 finale. Mitica poi la trasferta ad Asti, cuore del Monferrato, dove ci recammo con un paio di pullmann zeppi di tifosi, e con a bordo anche la squadra; una domenica da incorniciare, partendo dal succulento pranzo per i sostenitori, in un noto ristorante, e quindi il trasferimento sui gradoni dello stadio, per assistere a una clamorosa vittoria biancorossa: Asti – Trecate 0-3, con sontuosa doppietta di Gabriele Savino (foto), che poi avrebbe giocato nel Vicenza, nel Brescia e soprattutto nella Lazio.

Il maggio 1979 sancì il ritorno fra i dilettanti, seppur con il titolo profetico del Fedelissimo: “Ce ne andiamo, ma ritorneremo!”; fatto che puntualmente avvenne nel 1981, con la (ri)conquista dell’Interregionale (ex D), sulla scia delle reti di Orano Rolfo, scuola Juve e con significativi passaggi a Novara. Le stagioni di una tranquilla permanenza nella categoria, siglate da giocatori quali Ballio, Pescarolo, Passoni, il povero Di Domenico, Paccagnan e il portiere Daniele Sacchi, nonchè suggellate dalla Coppa Italia di categoria 1982, a partire dall’incontro dei quarti di finale con il Carbonia, dopo aver eliminato il Valdagno. Gare di andata e ritorno, con il primo atto in Sardegna. Alcuni supporter seguirono la squadra sull’Isola, sullo stesso aereo dei giocatori, e quale novità tecnologica la diretta radiofonica della partita, sulle frequenze di Rz52; tantissimi i trecatesi con le orecchie alla radio, ascoltando le evoluzioni di un incontro che premio 2-1 i sardi. Il collegamento radiofonico venne ripetuto nel retour match, quando però la squadra isolana s’impose per 2-0, spegnendo i sogni di gloria. Uno dei momenti più alti del football locale, come il caldo sostegno con tamburi e bandiere nella gara contro il Cuneo (vinto 1-0), di un paio d’anni dopo, quando però la passione collettiva si stava affievolendo, e un nuovo capitolo di storia locale, sportiva e sociale, si stava inesorabilmente scrivendo.

Adelino Marini, lo storico capitano

Il Fedelissimo Biancorosso, che annuncia la promozione in Serie D

Gabriele Savino

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