Senza api non c’è vita: proteggile

Il ruolo per l’uomo e l’ambiente: il 35% della produzione mondiale di cibo dipende dalle api.

La previsione di Albert Einstein era molto precisasenza le api, l’uomo non potrebbe vivere più di quattro anni.

La loro scomparsa dunque sarebbe distruttiva, totalmente distruttiva. L’allarme lanciato già a suo tempo da Einstein è collegato a un fatto scientifico molto importante: l’80 per cento della produzione di frutta e verdura dipende dai processi di impollinazione. Dunque, dalle api. E questo significa che senza la vita delle api non può esserci neanche la vita dell’uomo, almeno così come l’abbiamo vista fino a oggi

Le api sono preziose non solo per la produzione di miele, ma anche per la loro attività di impollinatori: il polline d’api, trasferito da un fiore all’altro, permette la riproduzione di almeno il 90% delle piante selvatiche, fondamentali per il funzionamento degli ecosistemi e la fornitura di alimenti utilizzati dall’uomo, per la propria alimentazione e quella degli animali. Giocano quindi un ruolo chiave per la sopravvivenza della specie umana e l’equilibrio dei vari ecosistemi, adottando una posizione strategica nel mantenimento della biodiversità. Un’eventuale estinzione delle api condizionerebbe l’intero pianeta.

Le api sono senza ombra di dubbio fondamentali per la sopravvivenza del Pianeta. Ma perché le api sono importanti per l’ecosistema? Le risposte a questa domanda sono in realtà molteplici. Il motivo primario è certamente il loro ruolo di impollinatori. Questi insetti, infatti, permettono la riproduzione di numerose specie di fiori e piante, molte delle quali di interesse alimentare.

In questo modo contribuiscono a preservare la biodiversità e a salvaguardare l’ecosistema. Tuttavia le api sono in grave pericolo a causa dell’azione dell’uomo, che spesso non si rende conto dell’importanza di esse.
Per questo motivo è stata istituita la Giornata Mondiale delle Api, che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di salvaguardare questi insetti e sulle minacce che corrono.

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Le specie di api sono 27 ma, a anche a causa degli incroci tra di esse, si possono contare fino a 20.000 sottospecie. In realtà, vista l’enorme quantità di ibridi creati dall’uomo, è forse più corretto parlare di un’unica specie con diverse sfaccettature. Comunque la si voglia vedere, la specie più comune e diffusa è la cosiddetta Ape Mellifera (Apis Mellifera). Questa tipologia di ape può essere selvatica oppure allevata dall’uomo.

Il bello delle api è che ci circondano!
Una semplice passeggiata nella natura può fornire molte informazioni sul mondo delle api. Prova a individuare una o due api nel tuo giardino o nel giardino della scuola. Guarda e annota come si spostano da un fiore all’altro, raccogliendo polline e nettare mentre volano.

Per esploratori più intrepidi, si può organizzare una vacanza in una fattoria didattica o una visita da un apicoltore locale. Sarà una fantastica opportunità di apprendimento sul campo, senza però disturbare questi piccoli insetti. Non solo ti troverai personalmente vicino alle api, ma potrai anche imparare come funziona l’interno di un’arnia per produrre il miele.

Quando si parla di api, una tra le principali differenze che può essere fatta è quella tra api domestiche e solitarie: vediamo in breve di cosa si tratta. In Italia, le api da miele più diffuse sono le cosiddette “ligustiche” (Apis mellifera ligustica). Si tratta di api autoctone tra le più allevate nella nostra penisola

Tutte quelle citate sono api “gregarie”, cioè possiedono un’organizzazione sociale in alveari, all’interno dei quali vige una struttura gerarchica ben definita. L’alveare è una vera e propria costruzione fatta dalle api stesse utilizzando le scaglie di cera da loro prodotte che poi modellano per dare forma alle cellette dei favi.

Le api solitarie al contrario, non si organizzano in comunità definite, anche se si conoscono alcuni esempi di raggruppamenti sociali che non raggiungono tuttavia i livelli di complessità e grandezza dell’alveare.
Solitamente quindi non vivono in alveari ma in veri e propri nidi ricavati in buchi nel legno – da altri insetti o da loro stesse – o in gallerie nel terreno. Un aspetto peculiare è che ogni femmina può costruire più nidi per le sue uova. Ciò indica che ogni femmina è fertile, al contrario delle api da miele dove solo la regina è feconda e le operaie sterili.

Sia le specie solitarie che le domestiche si nutrono di polline e nettare. A differenza di queste ultime, però, le api selvatiche visitano solo alcune specie o generi di piante a causa delle dimensioni corporee e dei momenti della giornata in cui effettuano il volo per bottinare i fiori: solitamente all’alba e poco prima del tramonto

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Questi sono solo alcuni degli aspetti più interessanti su questi piccoli insetti affascinanti che popolano il pianeta Terra.

Cominciamo!

  1. Le api hanno 2 occhi composti e tre occhi semplici, detti ocelli. In totale 5 occhi. Inoltre hanno tre paia di zampe.
  2. Le api da miele vivono in alveari e sono animali “social”. I membri dell’alveare sono divisi in tre caste: la regina, le operaie e i fuchi. I membri dell’alveare sono divisi in tre tipi: Regina, Lavoratori e Droni.
  3. Esistono più di 20.000 specie di api. Si possono trovare in ogni continente, ad esclusione dell’Africa.
  4. Ogni ape ha 170 recettori olfattivi, il che significa che hanno un super olfatto!
  5. Le api possono vedere tutti i colori tranne il rosso. I loro occhi composti permettono di vedere meglio i movimenti e reagire più velocemente. Questo le aiuta a trovare i fiori di cui hanno bisogno per raccogliere il polline e il nettere.
  6. Le api operaie vanno da un fiore all’altro, raccogliendo il nettare. In un viaggio di raccolta, un’ape visita da 50 a 100 fiori.
  7. In media un alveare può ospitare circa 50 mila api (ma dipende dalla stagione).
  8. L’ape regina depone tutte le uova in una colonia. Al culmine della stagione, può deporre 2.500 uova al giorno.
  9. Sono necessari 21 giorni affinché un uovo si sviluppi in un’ape adulta.
  10. Le api legnaiole creano tunnel profondi da 2 a 5 cm, ma possono essere lunghi fino a 25 centimetri .
  11. Le api da miele sono grandi volatrici. Volano a una velocità di circa 25 km all’ora e battono le ali 200 volte al secondo.
  12. Le api da miele impollinano più di 100 colture diverse negli Stati Uniti.
  13. Negli ultimi 15 anni, le colonie di api stanno scomparendo e la ragione rimane sconosciuta. In alcune regioni, è scomparso fino al 90% delle api.
nonsprecare.it

Le api, però, sanno essere anche pericolose per noi esseri umani. Tutta colpa del loro pungiglione, chiaramente.

Questo è una vera e propria arma che le api usano per difendere la propria colonia da nemici e aggressori. Come riporta il sito 3bee.it è il frutto delle trasformazioni avvenute all’organo ovodepositore delle api di sesso femminile. Ecco perché si trova solo nelle operaie e nell’ape regina.

Il pungiglione è formato da tre parti distinte: uno stiletto e due lancette. Lo stiletto ha un’estremità affilata e due rilievi, detti rotaie, che si trovano su tutta la sua lunghezza. Le rotaie servono per permettere l’incastro con i corrispondenti solchi presenti nelle lancette, dotate di particolari uncini ricurvi.

Senza api non c’è vita: proteggile

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