
Foto Social Australian Open
La finale più attesa degli Australian Open si è conclusa con la vittoria di Jannik Sinner, che si riconferma campione battendo Alexander Zverev in tre set: 6-3, 7-6, 6-3. Una prova di forza e intelligenza tattica quella dell’italiano, capace di non concedere nemmeno una palla break e di mantenere un livello di gioco altissimo per tutta la partita.
Il percorso di Sinner verso il titolo è stato reso meno impervio, per così dire, dall’eliminazione precoce di teste di serie come Rublev, Medvedev e Fritz nella parte alta del tabellone. Medvedev, in particolare, è stato protagonista di un durissimo match di cinque ore prima di salutare il torneo. Sinner ha affrontato nei quarti Holger Rune, reduce da una battaglia con Matteo Berrettini, e in semifinale Ben Shelton, che aveva precedentemente eliminato Lorenzo Sonego. Per Berrettini e Sonego, due sconfitte con qualche rimpianto, ma anche con segnali positivi.
Nella parte bassa del tabellone, i pronostici sono stati maggiormente rispettati. Nei quarti, Novak Djokovic ha superato un deludente Carlos Alcaraz, mentre Zverev ha avuto la meglio su Tommy Paul. La semifinale tra Djokovic e Zverev è stata segnata dal ritiro del serbo dopo aver perso il primo set al tie-break, spianando la strada al tedesco verso l’ultimo atto del torneo.
La finale è iniziata con scambi intensi e di altissimo livello. Il primo break è arrivato nel settimo gioco, con un calo di Zverev che ha permesso a Sinner di portarsi sul 5-3 e chiudere il set 6-3. Nel secondo parziale, il tedesco ha alzato il ritmo, ma Sinner ha mantenuto il controllo e si è imposto al tie-break per 7-5. Nel terzo set, la costanza e la pressione dell’italiano hanno fatto la differenza. Un break sul 3-2, causato dagli errori di dritto di Zverev, ha spianato la strada a Sinner, che ha chiuso il match con una prova impeccabile.
Con questo successo, Sinner si riconferma campione degli Australian Open, dimostrando di essere ormai uno dei grandi protagonisti del circuito. Una vittoria che segna non solo la sua straordinaria crescita, ma anche una nuova pagina di storia per il tennis italiano.
Giorgio Saronne