Sabato 16 novembre scorso si è svolto a Trecate il convegno organizzato dall’Auser Provinciale di
Trecate, con l’obiettivo di proporre, a tutte le associazioni di volontariato, alle Istituzioni del territorio e alla
cittadinanza una riflessione sul ruolo futuro del volontariato sociale e del lavoro di rete. L’evento è stato
patrocinato dal Comune di Trecate , dall’ASL No e dal consorzio CISA Ovest Ticino; con la
collaborazione del CST-Novara e V.C.O. e del Coordinamento Donne del Sindacato Pensionati della
Cgil.
Tutte le parti coinvolte hanno apportato il loro contributo sottolineando le molte soddisfazioni raccolte
dall’Associazione nel rispondere ai bisogni della comunità ma anche delle problematiche che
inevitabilmente si pongono per garantire risposte concrete soprattutto a chi è più fragile.
Il Vice Sindaco Rossano Canetta “dell’Osservatorio Sociale”, ha espresso la vicinanza ed il supporto
del Comune riconoscendo la grande valenza dell’Auser sul territorio trecatese sottolineando il lavoro
svolto dall’associazionismo in generale, fortunatamente molto attivo in città, che riesce ad assicurare servizi
ove il Comune non riesce ad arrivare per vari motivi non ultimo quello del bilancio da far quadrare.
Dell’esperienza di Auser Trecate ha parlato il Presidente Pietro Allevi, presente nonostante il recente
grave lutto che ha colpito la sua famiglia ed al quale è stato dimostrato, da parte di tutta l’assemblea ,
affetto e vicinanza. Allevi ha espresso grande soddisfazione per il numero di iscritti cresciuto in modo
esponenziale ma ha altresì ricordato del bisogno di volontari autisti per il trasporto degli utenti ai presidi sanitari del territorio e , purtroppo, della scarsa presenza di giovani che possano imparare e proseguire l’attività dei veterani.
Giovanna Salmoirago, Coordinatrice gruppo salute Auser, oltre che accogliere i convenuti all’incontro
stesso con il presidente Allevi è intervenuta presentando un lavoro di ricerca sul tema del ruolo del
volontariato e che cosa può offrire alla comunità. Il lavoro fornisce un’analisi sia dell’attività di servizio,
svolta dall’associazione, sia del contesto socio-sanitario in cui opera la medesima. Principale obiettivo
dello studio non è stato quello di approfondire determinate conoscenze teoriche, ma di analizzare le
buone pratiche con l’ascolto delle esperienze direttamente dai volontari. Questo perché, per promuovere risposte, il volontariato deve possedere una conoscenza adeguata del territorio in cui opera, e guardare un po’ più lontano, prevedendo ed individuando le evoluzioni demografiche, sociali e culturali.
Hanno poi relazionato esponenti dei soggetti e delle istituzioni coinvolte, con l’obiettivo di focalizzare i
partecipanti sul ruolo fondamentale del lavoro di rete e del coordinamento tra coloro che, a vario titolo
sono a stretto contatto con i bisogni socio-sanitari del territorio.
Patrizia Martini, Responsabile del Coordinamento Donne SPI – CGIL ha parlato dell’impegno per
garantire diritti e pari opportunità alle persone con fragilità. Il progressivo invecchiamento della
popolazione e l’aumento dell’aspettativa di vita impongono un inevitabile ripensamento dei bisogni per la
salute. In questo complesso scenario si inserisce l’altrettanto complesso concetto di fragilità, una
condizione non solo clinica, ma anche sociale ed economica.
Maria Grazia Bresich Dirigente responsabile Servizio Sociale Professionale ASL NO ha relazionato
rispetto all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari e le possibili risposte che si stanno avviando con il P.N.R.R. –MISSIONE 6 “Salute”.
Il Piano Nazionale ha permesso di implementare le risorse e il personale, riorganizzando i servizi territoriali con: le Case della Comunità; le Centrali Operative Territoriali e gli Ospedali di Comunità. La costruzione della rete fra l’associazionismo che si occupa della persona sul territorio, quale risorsa essenziale per :
allargare lo sguardo; uscire dai setting istituzionali; “osare” e credere nel potenziale di tutti. Ribadisce l’importanza e la disponibilità dell’ASL-NO di lavorare in sinergia per la costruzione di reti con associazioni che hanno gli stessi progetti sociali.
La Responsabile area anziani del Consorzio intercomunale Cisa Ovest Ticino Claudia Gambaro ha
illustrato portando del materiale sui servizi che offre il Consorzio e ha ribadito l’importanza del volontariato
nel lavoro di rete fra tutti gli enti pubblici e privati che si occupano di sociale. Obiettivo CISA è far sì che il
lavoro con le persone sia integrato e condiviso con il territorio e le risorse che offre. Per la realizzazione
dei progetti individualizzati rivolti ai cittadini è fondamentale ed essenziale la rete con le associazioni di
volontariato. Alla luce delle recenti indicazioni legislative ed alle sempre minori risorse economiche a
disposizione, la co -progettazione e la co -programmazione con il terzo settore dovrà diventare una prassi di
lavoro.
Il saluto del Presidente Auser Provinciale Novara, Vincenzo Scudiere ha concluso il convegno
complimentandosi per l’eccellente lavoro svolto ed esortando a continuare sulla via del dialogo. La rete
è sicuramente uno strumento di potenziale cambiamento entro il quale si può tentare di realizzare una
integrazione di interventi. Il percorso è impegnativo e occorrerà crederci.
Dalla relazione di Giovanna Salmoirago ricordiamo chi è la figura del volontario:
all’art.17 del Codice del terzo settore al comma 2:“ Il volontario è una persona che, per sua libera
scelta, svolge attività in favore della comunità e del bene comune, anche per il tramite di un ente del
Terzo settore, mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere risposte ai
bisogni delle persone e delle comunità beneficiarie della sua azione, in modo personale, spontaneo e
gratuito, senza fini di lucro, neanche indiretti, ed esclusivamente per fini di solidarietà”.
Enza A.