
Sono già tre anni che a Trecate, alcuni malati di Parkinson, volontari, medici specialisti con il sostegno della Parrocchia di Trecate hanno sentito la necessità di mettersi in contatto e, ognuno per le proprie conoscenze e/o professionalità , condividere i momenti sia critici che di allegria tra chi (personalmente o per un familiare), ha incontrato questa malattia sul suo cammino.
Tutti gli ammalati cronici cioè che non vedono all’orizzonte una piena guarigione ma anzi un decadimento nel tempo come il Parkinson , convivono con paura e solitudine.
Il dolore fisico, i piccoli e/o grandi bisogni quotidiani da risolvere, diventano o appaiono insormontabili e di conseguenza, frequentemente, insorge anche la depressione per cui si isolano e si lasciano andare alla tristezza. In questo contesto, proprio per far fronte a questi bisogni, si è spontaneamente formato un gruppo di “mutuo soccorso” il progetto ParKinson “Non lasciamoli soli”.
In silenzio, con molta discrezione e laboriosità i volontari, i malati con bravi professionisti hanno calendarizzato appuntamenti per fare esercizi di fisioterapia allegra, appuntamenti per esercitare la memoria con la psicologa, fare ed ascoltare musica con personale qualificato, esercitarsi con una specialista dello yoga della risata, ritrovarsi per una chiacchierata e una merenda.
Di tutto questo si è parlato in un pomeriggio benefico e di riflessione che il gruppo dei volontari e malati di Parkinson hanno voluto offrire al pubblico recentemente presso l’Oratorio S.Giuseppe per farsi conoscere e per offrire informazioni sul “CONOSCERE E AFFRONTARE LA MALATTIA CRONICA” con i diversi specialisti che si sono avvicendati.

Don Tommaso Groppetti, nel momento introduttivo, ha dichiarato che la Parrocchia di Trecate è felice di sostenere ed accompagnare il progetto Parkinson “Non lasciamoli soli” definendo “germi di fratellanza” il lavoro svolto da tutti.
Momenti di esercizi, a dimostrazione di quanto svolto dai volontari e ammalati negli incontri periodici e “il mercatino della vita” non con oggetti qualsiasi , ma con creazioni originali nate dalle mani e la mente degli ammalati, in base alle loro capacità e passioni hanno rallegrato l’atmosfera.
Le offerte ricevute serviranno per consentire il proseguimento e le attività di questo bel progetto al quale ci auguriamo possano aderire sempre più cittadini trecatesi.


Enza A.