In scena al Teatro MP L’uomo nella capanna del tempo, prima opera originale di Aedi Teatro
Un patto con il diavolo, un uomo bloccato in un’ignota dimensione spazio-temporale, personaggi misteriosi che riescono a fargli visita da epoche diverse e un burrascoso passato da svelare: questi gli ingredienti de L’uomo nella capanna del tempo, prima opera in prosa interamente ideata, scritta e prodotta da Aedi Teatro.
La compagnia di giovani attori professionisti, operante tra Novara e Torino, è di recente formazione ma molto attiva sul territorio, con laboratori e corsi teatrali oltre che spettacoli come quello messo in scena lo scorso 14 giugno al teatro MP di Novara.
Prendendo in prestito una definizione molto usata in ambito cinematografico, abbiamo assistito ad una dramedy, un testo che mescola cioè elementi cupi e drammatici a momenti più leggeri e divertenti. Un accostamento di generi non facile, ma che la compagnia ha saputo combinare con ottimi risultati.
Chi è l’uomo nella capanna del tempo?
Nessuna superflua introduzione: lo spettatore viene catapultato dal primo minuto in medias res, nel bel mezzo delle misteriose vicende di Aaron, il protagonista. Dove si trova? Chi sono i personaggi che, alternandosi, vanno a fargli visita? Qual è il drammatico motivo per cui questo simpatico ragazzo degli anni ottanta è stato costretto a stringere un patto col diavolo? Domande che trovano risposte nel corso dello spettacolo, in un crescendo di colpi di scena che culminano in un inaspettato finale. Il risultato è un’ora da trascorrere senza distogliere l’attenzione, grazie alla bravura degli Aedi che sono riusciti ad intrecciare una trama avvincente e originale. Oltre alla bravura in scena, l’orgoglio e la soddisfazione di portare di fronte al pubblico uno spettacolo interamente creato da loro, in un momento storico in cui fare teatro e riuscire a far vivere il teatro è impresa più unica che rara.
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Intanto, applausi!