
All’Allianz Arena si si è presentata una sola squadra in campo e corrisponde all’acronimo PSG ed è la vincitrice della Champions League prima nella storia e conquistatrice del Triplete, Inter al tappeto 5-0 e KO secco.
CRONACA
La differenza di ritmo, grinta e organizzazione è parsa sin dai primi minuti con il Paris Saint Germain che si muoveva e occupava gli spazi a memoria con sempre qualcuno libero da servire e un pressing asfissiante tant è che al 12′ con una azione da Play station tutto di scambi Vitinha pesca Douè che regala ad Hakimi il più classico dei gol dell’ex che sblocca la finale. Inter senza idee senza testa e su una transizione Dembélé apre per Doué che calcia al volo deviato la palla beffa Sommer e i parigini raddoppiano dopo meno di 20 minuti, qualcosa di veramente impensabile sia alla viglia del match ma in particolare solo pensare di vedere una finale di Champions già 2-0 dopo 20′ minuti. Un assurdo domino parigino nel primo tempo che continua nel secondo tempo con un Inter aperta a centrocampo c’è spazio per Vitinha che imbuca per Doué che sul fredda Sommer sul primo palo e da il lì alla festa del Psg che prosegue con il timbro di Kvaratskhelia sempre solo in volato in rete e con il giovane Mayulu per il 5-0 il risultato più ampio per la finale di Champions League.
CONSIDERAZIONI FINALI
Una supremazia dal punto di vista tecnico, fisico e mentale è veramente strano parlarne perchè appariva come un finale davvero incerta non solo nel risultato finale ma anche nello svolgimento, che non c’è stato il PSG è stato superiore, Daltronde Luis Enrique è un maestro dal calcio d’inizio così, al pressing in particolare su Sommer, nel colpire i punti deboli della retroguardia nerazzuri con la velocità e i continui cambiamenti di posizione, la solidità difensiva con professor Marquinhos a capo della difesa e poi il centrocampo doveil PSG ha vinto la partita sempre calma e lucidità, con la ricerca sempre dei giocatori liberi e di spazi dove ferire l’Inter.
Per tutto quello fatto dal PSG, c’è tanto di quello non fatto dall’Inter, che se aveva preparato qualcosa non si è visto, è vero il cuore vince queste finali ma senza la testa , con zero organizzazione, zero precisione, e il cuore che c’è stato con il Barcellona che si è sgretolato una volta sentito il fischio di inizio, i gol apparivano come rimbombo delle campane sulla tomba e tutto ciò succedeva con una sensazione generale di pura rassegnazione mentre i Paris Saint Germain giustamente gestiva e addomesticava la partita, una sconfitta anche per tutta l’Italia in quando il PSG ha mostrato a tutti il futuro del calcio europeo con una squadra che ha come età media di 25 anni con Douè autore di una doppietta 2005 e anche Mayulu autore del gol finale classe 2006 oltre che, vedere una altra nazione vincere la Champions League prima di quella italiana.
TABELLINO
INTER (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Lautaro, Thuram. All.Simone Inzaghi
PSG (4-3-3): Donnarumma; Hakimi, Marquinhos, Pacho, Nuno Mendes; Joao Neves, Vitinha, Fabian Ruiz; Doué, Dembélé, Kvaratskhelia. All. Luis Enrique
MARCATORI: 12′ Hakimi, 20′, 63′ Doué, 73′ Kvaratskhelia, 87′ Mayulu
ARBITRO: Kovacks