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  • Ultima modifica dell'articolo:06/09/2025
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Venerdì 5 settembre 2025. Dopo 12 Tappe, che hanno disegnato una Corsa avvincente e incerta, è il momento della Tredicesima Tappa della Vuelta a Espana 2025, la Cabezon de La Sal – L’Angliru, lunga 202,7 Km, con tre Gran Premi della Montagna, l’Alto de la Mozqueta, 841 m, dopo 153,6 Km, lungo 6,3 Km, con pendenza media dell’8,4 % e massima del 12 %, l’Alto del Cordal, 785 m, dopo 181,6 Km, lungo 5,5 Km, con pendenza media dell’8,8 % e massima del 12 %, e l’Alto de L’Angliru, 1.566 m, dopo 202,7 Km, lungo 12,4 Km, con pendenza media del 9,7 % e massima del 23 %, per un dislivello complessivo di 3.964 m.

Si tratta di una Frazione di Montagna, che si corre nelle Asturie, con arrivo nella Cordigliera Cantabrica, caratterizzata da un finale molto duro e selettivo per chi ambisce al trionfo di Madrid.

La Partenza avviene da Cabezon de La Sal, Comune Spagnolo della Provincia della Cantabria, con 8.181 abitanti, noto per le sue miniere di salgemma. Il Via alla corsa, dopo il trasferimento di 8,9 Km verso il Km Zero, viene dato alle ore 12.15, sotto il sole e con un cielo azzurro, in condizioni meteorologiche ideali.

La frazione inizia subito ad andatura sostenuta. Dopo una serie di scatti, bloccati, nasce la prima fuga, con un gruppo di ventiquattro corridori, tra cui spiccano i nomi di Mads Pedersen, Lidl-Trek, , Gianmarco Garofoli, Soudal Quick-Step, Bob Jungels, Ineos Grenadiers, e Antonio Tiberi, Bahrain Victorius. I battistrada, raggiunti dopo Posada da Ivo Oliveria, UAE Team Emirates-XRG, guadagnano margine sul Gruppo dei Migliori e il loro vantaggio, 2 minuti e 45 secondi tra Nueva e Camangu, supera i 3 minuti dopo Ribadesiella/Ribeseya. Il Gruppo Principale è condotto dal Team Visma Lease-a-Bike, squadra di Jonas Vingegaard, Leader della Corsa e Maglia Roja. I primi 100 Km di corsa, privi di difficoltà altimetriche, vengono percorsi a una velocità media di 49 Km/h. I venticinque fuggitivi trovano il vento contrario ma grazie a una buona collaborazione si avvicinano alla prima asperità di giornata, l’Alto de la Mozqueta, e aumentano il vantaggio sugli inseguitori, portandolo a 3 minuti e 45 secondi. Durante l’ascesa molti corridori perdono contatto. Dopo La Fresnosa, al Km 51,9, a soli 2 Km dal Gran Premio della Montagna, restano al comando sei uomini. Si tratta di Gianmarco Garofoli, Soudal Quick-Step, Antonio Tiberi, Bahrain Victorius, Jefferson Alveiro Cepeda, Team Movistar, Bob Jungels, Ineos Grenadiers, Nicolas Vinokurov, XDS Astana-Team, e Mads Pedersen, Lidl-Trek. Vinokurov transita primo sull’Alto de la Mozqueta, precedendo Bob Jungels, secondo, e Antonio Tiberi, terzo. Il corridore italiano, nella successiva discesa, resta attardato per un problema meccanico alla propria bicicletta e perde contatto dai compagni di fuga, che proseguono. All’altezza di Turon un cane, legato a una sedia, attraversa la strada. Tiberi e Artz riescono a evitarlo. Mads Pedersen si aggiudica il traguardo volante di La Vega, quando mancano 27,7 Km alla conclusione, a 1 Km dall’inizio della salita verso l’Alto del Cordal. Sulle rampe di questa ascesa restano al comando tre uomini, Jefferson Alveiro Cepeda, Bob Jungels e Nicolas Vinokurov, che transita Primo sul Gran Premio della Montagna, precedendo i due compagni di fuga. Terminata la discesa i Manifestanti Pro Palestina bloccano i corridori. La Guardia Civil riesce a garantire la sicurezza, disperdendo i Manifestanti e facendo proseguire i corridori, che iniziano l’ascesa finale, lungo la durissima salita verso l’Alto de L’Angliru.

Inizia la salita e in testa alla corsa restano Nicolas Vinokurov e Bob Jungels. Il loro margine di vantaggio sul Gruppo dei Migliori si riduce. Jay Vine, Maglia a Pois, detta il ritmo in testa al plotone degli inseguitori, che comprende Jonas Vingegaard, Matteo Jorgenson, Sepp Kuss, Giulio Ciccone, Giulio Pellizzari, Jay Hindley, Felix Gall, Tom Pidcock, Felix Grosschartner e Joao Pedro Almeida. Vinokurov viene raggiunto dal Gruppo dei Migliori. Al comando resta solo Bob Jungels ma anche la sua sorte è segnata e viene presto superato dagli inseguitori. Mancano 6 Km alla vetta dell’Angliru e si è nella parte più dura di questa salita, introdotta nel percorso della Vuelta a Espana dal 1999. I corridori affrontano pendenze estreme, che toccano il 23 %. Si tratta di una serie di rampe ripidissime, concatenate tra loro e che non concedono respiro nè possibilità di recuperare. La velocità si riduce e lo sforzo di questi Uomini, dal Cuore Grande e dai Muscoli d’Acciaio aumenta. Il pubblico assiste a uno spettacolo di rara bellezza e intensità. Nessuno può mascherare le proprie difficoltà. Si lotta metro dopo metro, curva dopo curva, vicino ai tifosi, che sfiorano e incitano gli atleti. Gall e Pidcock vanno in difficoltà, così come Ciccone e Pellizzari. Davanti restano in quattro corridori, Kuss, Hindley, Vingegaard e Almeida, che raggiungono e superano Jungels. Almeida forza ulteriormente il ritmo e il solo a resistergli è Vingegaard. Il portoghese insiste nel proprio forcing ma la Maglia Roja riesce a mantenere la sua ruota. Manca sempre meno all’arrivo. Alle loro spalle viaggiano altre coppie di corridori, che procedono con il proprio passo. Pellizzari, con forza e caparbietà, recupera il terreno perso dagli avversari che lo precedono.

Joao Almeida e Vingegaard passano attraverso una nuvola, scollinano, ritrovano il sole e si lanciano nella brevissima discesa che conduce al traguardo.

Alle ore 17.06 Joao Almeida taglia vittorioso il traguardo dell’Alto de L’Angliru, dopo 4 ore, 54 minuti e 15 secondi, aggiudicandosi con pieno merito la Tredicesima Tappa della Vuelta a Espana 2025, precedendo Jonas Vingegaard, secondo, Jay Hindley, terzo, a 28 secondi, Sepp Kuss, quarto, a 30 secondi, Felix Gall, quinto, a 52 secondi, e Giulio Pellizzari, sesto, a 1 minuto e 11 secondi.

Jonas Vingegaard conserva la Maglia Roja, dopo 2.101,2 Km, percorsi nel tempo di 49 ore, 30 minuti e 54 secondi, davanti a Joao Almeida, secondo, a 46 secondi, Tom Pidcock, terzo, a 2 minuti e 18 secondi, Jay Hindley, quarto, a 3 minuti, Felix Gall, quinto, a 3 minuti e 15 secondi, e Giulio Pellizzari, sesto, a 4 minuti e 1 secondo.

Anche oggi le Strade della Vuelta hanno regalato una Storia Emozionante, in cui Uomo e Natura hanno dipinto un Quadro Unico, Irripetibile ed indimenticabile.

Federico La Capria

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