Dimmi cosa mangi e ti dirò quanto inquini

Oggi, come avrete intuito, parleremo di cibo. Uno dei miei argomenti preferiti, se non il mio preferito in assoluto. Perché, diciamocelo, il cibo è una cosa meravigliosa. Non solo ci fornisce i nutrienti che ci consentono di vivere, ma ci dà gioia, ci unisce. In ogni parte del mondo, il cibo è al centro della cultura, della tradizione, della socialità.

Ma il cibo ha anche un lato oscuro che spesso ignoriamo. Non solo è causa di guerre, di rivolte, di violenze, ma troppe volte non è nemmeno un diritto garantito. Tutti, dovunque viviamo, a qualunque classe sociale o fascia d’età apparteniamo, dobbiamo mangiare per sopravvivere; eppure non tutti hanno la possibilità di farlo. Non tutti hanno il lusso di non patire i morsi della fame.

Da adulti, quando un bambino non finisce tutto quello che ha nel piatto, si tende a dire “pensa a tutti i bambini che non hanno da mangiare”. Io odio quella frase, perché è una grandissima ipocrisia. Sebbene io sia convinta che una buona educazione alimentare sia importantissima fin da piccoli, bisognerebbe insegnare con l’esempio, non con le parole, e posso garantirvi che la maggior parte di noi adulti, al di là delle frasi fatte, fa un pessimo lavoro a questo proposito.

Noi, la parte benestante della società umana, abbiamo una responsabilità non solo verso coloro che non hanno da mangiare ora e adesso, ma anche verso coloro che non lo avranno in futuro. Perché, sebbene ora la questione sembri lontana da noi, relegata ai servizi che si vedono di tanto in tanto alla televisione, è molto più vicina e più attuale di quanto si creda, e tocca tutti quanti.

Non per niente i prezzi degli alimentari stanno salendo sempre di più. La siccità e gli eventi atmosferici estremi, dovuti ai cambiamenti climatici, distruggono i raccolti, per cui frutta e verdura scarseggiano o sono importate da lontano con costi maggiorati. Con pochi raccolti manca il mangime per gli animali destinati al macello, quindi la carne costa di più. E, per assurdo, le nostre abitudini alimentari poco etiche peggiorano i cambiamenti climatici.

Dunque, un vero e proprio circolo vizioso. Ma cosa fare per spezzarlo?

La risposta è semplice: modificare le nostre abitudini. Anche solo un po’.

Ecco a voi tre semplici consigli su come fare:

Ridurre il consumo di carne

Ebbene sì, lo so che è un sacrificio, ma s’ha da fare. E no, non è necessario diventare vegani (io per prima non lo sono), anche se sarebbe bello. Ma la buona notizia è che esistono le vie di mezzo. Coloro che seguono una dieta mediterranea sono già un passo avanti: poca carne, pesce con moderazione e molta frutta e verdura. Per i carnivori duri e puri ci sono altre soluzioni. Per esempio i cosiddetti “meatless Monday”, i lunedì senza carne, che spopolano sui social e che consistono nel seguire la dieta vegetariana soltanto per un giorno a settimana; si può ridurre la quantità di carne nel proprio piatto, accompagnandola con porzioni più grandi di verdure; oppure, semplicemente, si può optare per la carne bianca invece che per quella rossa, la cui produzione è decisamente meno sostenibile.

Ridurre gli sprechi

Un’altra grande questione, forse la più grande, è quella degli sprechi alimentari. Secondo Coldiretti, in Italia si sprecano 4 milioni di tonnellate di cibo all’anno, 67 kg per ogni italiano. È una cifra immensa. Per fortuna i supermercati stanno iniziando a impegnarsi per trovare delle soluzioni al problema, ad esempio scontando al 50% i prodotti vicini alla scadenza, o donando i prodotti invenduti. Ma anche noi privati dobbiamo fare la nostra parte e ridurre gli sprechi nelle nostre cucine.

Un metodo molto semplice è quello di programmare i pasti e fare la lista della spesa di conseguenza. In questo modo non solo si tende a mangiare in modo più equilibrato e più sano, ma si tende a buttare via meno cibo, perché si acquista solo quello che si sa di dover consumare a breve. E poi si risparmia parecchio, specialmente se si pianificano le ricette in base alle offerte del proprio supermercato di fiducia. Provare per credere.

Se poi ci sono comunque degli avanzi, si può dare sfogo alla propria creatività con delle ricette svuota frigo. Per coloro che invece di fantasia ne hanno poca, internet è pieno di ricette che fanno al caso vostro e che potrebbero sorprendervi per la loro bontà.

Un altro modo per evitare gli sprechi è congelare quello che non è possibile consumare in breve tempo, in modo da allungarne la vita e poterlo consumare in futuro. Questo vale sia per i piatti cucinati avanzati che per le materie prime che vi servono in cucina: si può congelare di tutto.

Un’altra regola d’oro anti-spreco, poi, è di non fare mai la spesa a stomaco vuoto, per ridurre le tentazioni indotte dalla fame!

Preferire alimenti a km zero

Più un alimento è prodotto vicino a voi, minore sarà il suo impatto ambientale, perché si riducono o si azzerano le emissioni provocate dal suo trasporto. Se potete farlo, curare un piccolo orto è un passatempo piacevole che dà molte soddisfazioni; se invece non avete la possibilità di coltivare le vostre verdure, potete sempre rivolgervi a un contadino della vostra zona. In questo modo, inoltre, si possono consumare prodotti freschi e di stagione, molto più salutari, e soprattutto privi di quei maledetti imballaggi di plastica che sembrano avvolgere qualsiasi cosa.

Ma di questo parleremo un’altra volta.

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