centinaia di professionisti alla due giorni dedicata al futuro del marketing e della comunicazione

Si è conclusa con grande entusiasmo la prima edizione del Videns
Festival, l’evento fiorentino dedicato alla comunicazione e organizzato dalla pluripremiata
agenzia creativa e di produzioni video Brief. Due giorni intensi – 22 e 23 maggio – che
hanno trasformato il cinema The Space di Firenze in un laboratorio di idee, visioni e
connessioni, con oltre 450 partecipanti (professionisti del marketing, reparti marketing
aziendali, agenzie e anche studenti) provenienti da tutta Italia e 40 speaker tra i nomi più
rilevanti del settore MarCom, che hanno condiviso esperienze e visioni su come affrontare
l’innovazione con lucidità e spirito proattivo.
Dal marketing alla creatività, dall’impatto dell’AI ai nuovi modelli di business, i 34 panel in
programma hanno acceso il dibattito sui grandi cambiamenti che attraversano il
mondo della comunicazione – tema che ha attraversato tutti gli interventi dei relatori, forti
della consapevolezza che il 2024 ha rappresentato un anno di sfide importanti per molte
aziende, soprattutto a causa dell’impatto delle nuove tecnologie e dell’AI.
Ma il “Videns Festival” non è stato solo formazione: tra i momenti più apprezzati, gli
spettacoli “Bar Spot” di Francesco Bozza e “Best of Cose Belle” di Karim Bartoletti,
capaci di unire formazione e intrattenimento in esperienze immersive e ispirazionali.
A rendere il Videns Festival un appuntamento imprescindibile per il settore sono stati anche i
tanti momenti di networking, la cura nell’organizzazione e una community di professionisti
motivata e aperta al confronto. Un format innovativo che ha saputo coniugare contenuti di
qualità con la bellezza del dialogo dal vivo – dialogo che si è reso possibile durante le
cene con gli speaker, che hanno registrato 150 presenze tra relatori, imprenditori e agenzie
del territorio, animando il suggestivo Lungarno fiorentino.

“Il riscontro è andato oltre le nostre aspettative. Abbiamo raccolto un’energia straordinaria e
la consapevolezza che il bisogno di confronto vero, di contenuti stimolanti e di relazioni
autentiche è più vivo che mai” – commentano i fondatori di Brief, Niccolò Di Vito e Matteo
Gazzarri. “Questo è solo l’inizio: il Videns Festival continuerà a essere un punto di
riferimento per chi vuole immaginare e costruire il futuro della comunicazione.”
5 LEZIONI DI COMUNICAZIONE DAL VIDENS FESTIVAL
Durante l’evento si sono alternati decine di relatori per condividere non solo le proprie
esperienze e visioni, ma anche le strategie concrete che li hanno portati a essere top player
del settore. Ecco cinque insights preziosi emersi durante il summit, fondamentali per
chiunque desideri operare o entrare nel settore MarCom da protagonista.

  1. Relazioni autentiche come ricetta per fare amare il proprio brand – Valeria
    Casani (McDonald’s Italia)
    Come si costruisce un brand che le persone scelgono, riconoscono e, soprattutto, amano?
    Durante il suo intervento al festival, Valeria Casani ha condiviso la visione di McDonald’s
    Italia su cosa significhi oggi essere rilevanti, distintivi e connessi con le persone. Ecco gli
    elementi chiave che danno forza al brand, attraverso una narrazione che intreccia
    strategia e sentimento: l’esperienza complessiva che accompagna ogni interazione con il
    cliente, la centralità del prodotto e la sua capacità di parlare il linguaggio del territorio, la
    riconoscibilità e un’identità coerente ma capace di sorprendere. Perché, al di là del
    marketing, ciò che davvero conta è costruire relazioni autentiche: non basta farsi
    notare, bisogna farsi amare.
  2. L’importanza di rimanere autentici e sempre fedeli ai propri valori – Vera Gheno
    (sociolinguista e ricercatrice all’Università di Firenze)
    Dopo un periodo di implementazione di politiche di D&I in moltissime realtà, diverse
    organizzazioni si ritrovano ora a fare marcia indietro, spesso per motivi dettati dal contesto
    storico e politico anziché per vision aziendale. Il punto di partenza è chiaro per Vera Gheno:
    l’inclusione nasce dall’esclusione, e può essere facilmente revocata. Ma ciò non nega la
    possibilità di essere comunque etici nel marketing e nella comunicazione. Durante il suo
    intervento, Gheno ha ragionato sul bisogno di spostare il discorso verso la convivenza delle
    differenze già a partire dalla fase progettuale di una realtà (non solo come correzione in
    corsa): i valori etici devono essere un fatto quotidiano, non uno slogan. Perché la
    comunicazione verso il pubblico esterno, se vuole essere autentica, deve partire sempre da
    ciò che succede dentro l’organizzazione.
  3. Performance mindset come approccio chiave per affrontare il cambiamento –
    Fabiana Alcaino (Retex)
    Al Videns Festival, Fabiana Alcaino ha portato una visione lucida e concreta su cosa
    significhi davvero parlare di performance nel marketing contemporaneo. La performance
    non è solo un numero, solo il raggiungimento di un obiettivo, ma un processo fatto di
    intenzione, azione e adattabilità. La performance è la bussola, il ritmo con cui il brand
    migliora, modifica, crea valore. È un linguaggio che permette di integrare i dati, le idee, la
    creatività, la tecnologia – un’orchestrazione che anche i marketer operano, come direttori

d’orchestra. Ed è proprio qui che si può parlare di “performance mindset”, che si ottiene
grazie alla competenza e alla passione, consapevoli che il miglioramento va ricercato
continuamente.

  1. Non rinnegare radici e valori del passato, ma integrarli con il progresso
    tecnologico – Daniele Cobianchi (McCann Worldgroup Italy)
    Uno speech basato su due parole che condividono la stessa radice etimologica, ma che
    rappresentano concetti opposti: tradizione e tradimento. Da un lato, la tradizione come
    insieme di valori e conoscenze del passato che scegliamo di custodire, anche per garantire
    un’evoluzione tecnologica etica e sostenibile. Dall’altro, il tradimento come atto necessario
    per abbandonare ciò che non è più utile, rompere le convenzioni e spingerci verso il
    cambiamento. Daniele Cobianchi ha affermato la possibilità di costruire un futuro che integri
    il progresso senza rinnegare le nostre radici, storia e identità: mettere il passato al
    servizio del nuovo per far tornare l’essere umano al centro della creatività. Non una
    tecnologia che sostituisce, ma una cultura che evolve.
  2. Occhio a non ragionare come algoritmi! La creatività può essere risvegliata
    dall’AI – Davide Boscacci (Accenture Song)
    Mentre molti temono che l’AI possa sostituire i creativi, Davide Boscacci va controcorrente
    convinto che potrebbe essere proprio ciò che li salverà. Un paradosso? Forse. Ma la
    rivoluzione tecnologica, se abbracciata nel modo giusto, potrebbe riportare la creatività alla
    sua essenza più umana. La prospettiva di Boscacci ribalta i pregiudizi sul tema: se oggi i
    contenuti pubblicitari sono stereotipati, ripetitivi e prevedibili, non è forse perché ormai
    siamo proprio noi esseri umani a ragionare come algoritmi? L’AI, anziché soffocare la
    creatività, potrebbe diventare l’elemento di rottura che la risveglia.
    I PATROCINI
    Il Videns Festival si è tenuto con i patrocini delle associazioni AIR3 (Associazione Italiana
    Registi), CNA (Artigiani Imprenditori d’Italia), APICOM (Associazione Professionisti della
    Comunicazione), ADCI (Art Directors Club Italiano) e UNA (Aziende della Comunicazione
    Unite).
    GLI SPONSOR TECNICI
    Hanno supportato l’evento: i media partner Firenze Spettacolo, Nellifirenze e Libri di
    Marketing, The Social Hub, Chiaverini, Caffè Corsini, lo studio curatore e firma
    dell’identity dell’evento Forte Design, la startup di sviluppo software Microlensing, i
    consulenti Joba8, le agenzie FragosMedia, Disclosers e Galli Torrini Comunicazione, e
    AdzYou.
    Si ringraziano per la partnership anche la startup Wethod e l’editore Giunti a Firenze.
    Per ulteriori aggiornamenti consultare il sito: https://festival.videns.it/

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