La “città spugna” ci salverà dalla pioggia?

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Guardare le previsioni del tempo al giorno d’oggi fa paura. Sempre più eventi estremi.

Non si capisce se la comunicazione ha assunto toni “aggressivi” per attirare lettori, telespettatori o utilizzatori di APP, se il cambiamento climatico è oramai conclamato o se a quest’ultima causa ci dobbiamo sommare gli ulteriori danni che l’uomo ha fatto sul proprio territorio.

Che si tratti di Torino o Milano, Novara o altre località italiane, ad ogni “allerta meteo” i cittadini si preparano al peggio: quando piove ad esempio la situazione dei fiumi a Milano preoccupa e non poco. Le strade non riescono infatti a far defluire l’acqua piovana e i tombini allo stesso modo straboccano, così come le pozzanghere arrivano al livello dei marciapiedi.
Le statistiche ci dicono che l’acqua piovana è stata minore a Milano rispetto ad altre città ma nonostante ciò, la situazione per le strade è davvero disastrosa.

E la cronaca ci racconta dei fiumi perennemente sotto pressione:
1) “L’assessore alla Sicurezza Marco Granelli con un post su Facebook racconta di aver provato a «guardare e analizzare cosa è successo» giovedì scorso, quando un nubifragio ha reso impercorribili le strade perchè i tombini «scoppiavano», diverse auto sono rimaste bloccate nei sottopassi, il Seveso è esondato nonostante la nuova vasca di contenimento del Seveso. (il Giornale)
2) “Sono passati cinque giorni dall’allagamento del parcheggio Atm di Romolo e ancora nessuna comunicazione ufficiale dall’azienda. Ancora nessuna risposta su quello che intendono fare con le oltre cento auto finite completamente sommerse dall’acqua e dal fango. (IL GIORNO)

Agire su più fronti
Agire direttamente sul clima tramite la riduzione delle nostre emissioni non è facile ma va fatto, con attività di mitigazione che possono avere evidentemente effetti nel lungo e medio termine.
Contestualmente dobbiamo attuare azioni di prevenzione e mitigazione del rischio con priorità nelle zone con più alto rischio

A Torino la situazione non è diversa e ci si pone la stessa domanda: Perché a Torino quando piove si allagano così tanto le strade? Non è una domanda inopportuna perché il fenomeno è sempre più frequente e non sembra proprio legato alla pulizia delle caditoie.
Il problema ha diverse cause, in parte legato all’occlusione di tombini e caditoie che non vengono ripuliti dal fogliame, a sua volta caduto da tempo e mai raccolto, in parte anche legato alla rete idrica nella quale devono confluire le acque piovane.  

La rete di drenaggio: tutte queste reti sono dimensionate e realizzate diverse decine di anni fa, quando i parametri che si utilizzavano erano completamente diversi perché con l’effetto dei cambiamenti climatici i fenomeni piovosi sono sempre più estremi.

L’acqua piovana dovrebbe scorrere per qualche metro lateralmente nelle nostre strade e poi finire nelle bocche di lupo o nelle griglie arrivando nelle condutture del sistema fognario. Le griglie in città sono poche e per questo “andrebbero create nuove caditoie” e sovradimensionati poi i canali.

Inoltre occorre creare delle vasche di emergenza dove far confluire in casi eccezionali l’acqua in eccesso come per il Seveso a Milano con la vasca costruita dal comune di Milano e in attesa di quelle analoghe della Regione Lombardia che invece ancora mancano all’appello.

In ogni caso come si può ben capire si tratta di interventi non banali che dunque non si realizzeranno molto facilmente…. ma bisognerebbe partire almeno!

Milano città spugna: il progetto di drenaggio urbano smart per prevenire gli allagamenti

renewablematter.eu

Milano Città Spugna, è un progetto che mira a realizzare molteplici interventi di Drenaggio Urbano Sostenibile per far sì che le città siano in grado di assorbire l’acqua piovana, soprattutto negli eventi più intensi, senza intasare le reti fognarie e evitando allagamenti.

Questo si potrà realizzare grazie al PNRR che ha previsto 50 milioni di euro per contrastare allagamenti ed erosione del suolo: l’obiettivo è assorbire e immagazzinare l’acqua piovana localmente, invece di incanalarla e drenarla in fognatura. Questo comporta un vantaggio ecofunzionale di riconversione del territorio in senso climatico, ambientale e idraulico oltre che sociale, naturalistico e economico.
Con Spugna, la Città metropolitana mette a sistema tutti gli strumenti a sua disposizione per i territori caratterizzati da elevati livelli di impermeabilizzazione e alta densità urbanistica. Sono stati individuati 90 interventi in 32 Comuni.

Nel concreto tutto questo cosa significa? Ecco le tipologie di opere di drenaggio urbano sostenibile su cui si lavorerà: 

  • deimpermeabilizzazioni di superfici,
  • aree di bioritenzione,
  • trincee infiltranti e drenanti,
  • box alberati,
  • bacini di detenzione,
  • zone umide,
  • canali di drenaggio vegetati,
  • sistemi di infiltrazione profonda,
  • ritenzione sotto superficie stradale,
  • pavimentazioni drenanti (e de-pavimentazioni),
  • serbatoi di accumulo o cisterne. 

Esempio di città spugna

www.bafu.admin.ch

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