Come tutti sapranno, Domenica 25 settembre il popolo italiano sarà chiamato alle urne, per il rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, dopo lo scioglimento dei rami parlamentari attuato dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, preso atto dell’impossibilità di una maggioranza solida a sostegno del governo Draghi. L’approdo a elezioni anticipate, come già accaduto in una decina di circostanze nella storia repubblicana.
Un esempio lampante riguarda il giugno 1976, quando si presentarono per la prima volta ai seggi anche i diciottenni, dopo l’abbassamento della maggiore età, con un asse del Belpaese tendente a sinistra; in molti ipotizzarono un plausibile “sorpasso” del Pci nei confronti della Democrazia Cristiana, ininterrottamente nella stanza dei bottoni dal 1948, scompaginando gli equilibri internazionali stabiliti a Yalta dalle potenze vincitrici del conflitto, e ratificati con il Patto Atlantico e quello di Varsavia. Il direttore de Il Giornale, il conservatore Indro Montanelli, esortò gli elettori attraverso un notissimo slogan, ovvero: “Turatevi il naso, ma votate Dc”, con gli ambienti ecclesiastici che si mossero in analoga direzione; a fronte del fragoroso 34.4% di preferenze per il partito di Enrico Berlinguer, l’auspicato o demonizzato sorpasso non avvenne, in quanto lo “scudo crociato” si attestò al 38.7%. Un responso se vogliamo gattopardesco, cui seguirono i cosiddetti governi di solidarietà nazionale, che si reggevano essenzialmente sull’astensione dei parlamentari comunisti, i quali avrebbero però votato a favore del “monocolore Dc” guidato da Giulio Andreotti, la mattina del 16 marzo 1978, ma intanto in via Fani…
L’unico Sorpasso italiano resta così quello … del 1962, dal titolo dello straordinario film diretto da Dino Risi; meraviglioso e profetico affresco sull’Italia (ferragostana) baciata dal boom economico, incentrato su due soggetti agli antipodi: l’invadente e sfrontato Bruno Cortona (Vittorio Gassman), un cialtrone quarantenne, e il timido ed educato Roberto Mariani (Jean Louis Trintignant), giovane studente di Giurisprudenza. A bordo della leggendaria Lancia Aurelia B24, lungo le assolate strade delle vacanze, da Roma a Civitavecchia, fino alla Toscana, incrociando una varia umanità vogliosa di divertirsi. Chilometri e chilometri punteggiati dai successi musicali dell’epoca, sino all’epilogo tragico e iconico; di ritorno da Castiglioncello, una manovra azzardata di Bruno manda la vettura fuori strada, e quindi in una scarpata. Leggermente ferito, Cortona riesce a salvarsi, a differenza dell’improvvisato amico, che muore sul colpo; molteplici le chiavi di lettura del finale, su tutte il trionfo dell’immoralità e del malcostume, sulla rettitudine e la buona educazione…
Come in dissolvenza da un lungometraggio che adoro, vorrei ringraziare la redazione di Spondeticino.it per lo spazio concessomi, dando appuntamento a tutti a elezioni avvenute, per commenti e disamine.
Germano Galli