
Alle porte della città di Novara sorgerà un impianto che produrrà idrogeno verde da fonti rinnovabili. La raffineria Sarpom di Trecate si prepara, infatti, a costruire entro il 2026 un impianto alimentato da luce solare che sarà in grado di produrre circa 200 tonn/anno di idrogeno verde.
Il progetto prevede la realizzazione di un elettrolizzatore della potenza di 4MW e di due impianti fotovoltaici, nel raggio di circa 500 metri, con una potenza installata totale di picco di 6,7 MW e una produzione annuale stimata di quasi 9.000 MWh/anno di energia rinnovabile.
La produzione di idrogeno avverrà per elettrolisi, cioè scissione elettrica delle molecole d’acqua. Tale processo consente di produrre idrogeno ed ossigeno. L’idrogeno prodotto in raffineria avrà due utilizzi: una parte servirà a decarbonizzare i processi produttivi dello sito industriale stesso, che oggi utilizza idrogeno prodotto da idrocarburi; un’altra parte rifornirà due aree di servizio IP in Piemonte (Casale Monferrato, AL) e in Lombardia (Cassano d’Adda, MI) che saranno attrezzate con infrastrutture di rifornimento a idrogeno.
Il progetto è stato presentato nel settembre 2024 dal presidente IP Gruppo Api Ugo Brachetti Peretti e dal direttore della raffineria Sarpom Giuseppe Buonerba, alla presenza del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, del vicepresidente Elena Chiorino, dell’assessore regionale alla Ricerca, Energia e Ambiente Matteo Marnati, del sindaco di Trecate e presidente della Provincia di Novara Federico Binatti, del presidente di IP Gruppo api Ugo Brachetti Peretti e dell’ad di IP Gruppo api Alberto Chiarini. Tra i presenti c’era anche il sindaco di Novara Alessandro Canelli e il sindaco di Arona, onorevole Alberto Gusmeroli. All’evento avrebbe dovuto essere presente anche il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini che, però, trattenuto a Roma da impegni istituzionali, ha voluto comunque intervenire con un videomessaggio dichiarando che questo progetto dava ufficialmente il via alla “valle dell’idrogeno” in Piemonte.
Si tratta, infatti, di un progetto importante e innovativo che rappresenta un significativo passo avanti verso la transizione energetica e la sostenibilità ambientale e che vede impresa e istituzioni lavorare insieme con azioni concrete.
Un progetto importante che permette di rafforzare e sostenere la transizione energetica nel territorio novarese, luogo sempre più strategico per l’innovazione in Piemonte. La produzione di idrogeno verde presso Sarpom si inserisce, infatti, in un’area caratterizzata da una forte presenza di industrie e imprese di trasporto pesante. Si tratta di siti che potenzialmente possono essere riforniti dalla Raffineria tramite trasporto o su gomma o su ferro, grazie anche alla presenza di uno scalo ferroviario all’interno del sito industriale. Nel raggio di 30 km si trovano, infatti, gli assi di trasporto stradale europei Lione-Lubiana e Genova-Rotterdam, 25 imprese “Hard to Abate”, 10 piattaforme logistiche e l’aeroporto di Malpensa.
Il progetto prevede un investimento totale di 30 milioni di euro, tra fondi pubblici e privati, e sarà sostenuto da due bandi uno di Regione Piemonte e uno del MIT che afferiscono al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Nel dettaglio, il Gruppo si è aggiudicato 16,8 milioni di euro, nell’ambito del bando PNRR “Produzione di idrogeno in aree industriali dismesse”, gestito dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e dalla Regione Piemonte per realizzare un impianto di produzione di idrogeno verde all’interno di un’area dismessa della raffineria Sarpom di Trecate. Ulteriori 4 milioni di euro sono stati assegnati con un secondo bando, “Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale” di pertinenza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per la realizzazione di due aree di servizio nell’ambito della sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale. I restanti milioni sono messi da Ip-Gruppo Api.
La scommessa è creare un triangolo dell’idrogeno tra Novara, Vercelli e Verbania. Oltre a Trecate, infatti, altri due impianti sono stati finanziati con fondi PNRR: Rf-Idra a Gattinara (Vercelli) per quasi 1,2 milioni e Films a Premosello Chiovenda (VCO) per 19,5 milioni.
Altre sette Hydrogen Valley sono in programma: Idroelettriche riunite a Villadossola (VCO) per 19,5 milioni, Engie servizi a Settimo Torinese (TO) per 3,4 milioni, Sol gas primari a Cuneo per 5 milioni, Eni a Novara per 19,5 milioni.
In Piemonte, infine, sorgeranno 7 delle 53 stazioni di rifornimento stradale a idrogeno previste in Italia. Oltre a quella di Casale Monferrato sono in elenco Tortona per 5,3 milioni, Arquata Scrivia (Alessandria) per 1,9 milioni, Belforte Ovada (Alessandria) per 2,3 milioni, Torrazza Piemonte (Torino) per 1,8 milioni, Carisio (Vercelli) per 2,9 milioni e Vicolungo (Novara) per 4,4 milioni.
Tutto ciò conferma che si tratta di un progetto strategico per il Nord-Ovest e per l’intero Paese. Puntare sull’idrogeno, insieme a carburanti tradizionali, biocarburanti ed elettrico, significa, infatti, garantire al territorio una diversificazione della produzione energetica che permette di far fronte ad un futuro dell’industria e dei trasporti che sarà multi-energetico.
Tale progetto è, inoltre, un esempio di come sia possibile concretamente garantire un utilizzo strategico dei fondi del PNRR per progetti innovativi e sostenibili che permettono di creare una filiera sul territorio che lo renda indipendente dall’importazione e garantisca posti di lavoro.
Chiara Busto