La notte del 19 maggio 2024, alla Kingdom Arena di Riad, l’ucraino Oleksandr Usyk ha scritto la storia del pugilato. Con una vittoria ai punti sul britannico Tyson Fury, Usyk è diventato il nuovo campione del mondo nei pesi massimi nelle quattro sigle principali (WBC, WBA, WBO e IBF). Un risultato che non si verificava da 25 anni, dai tempi di Lennox Lewis.
Usyk, imbattuto in carriera e con un mondiale dei massimi leggeri e un oro olimpico in bacheca, ha vinto un incontro che non riconosce però un verdetto unanime da parte dei giudici. Fury, nonostante la sconfitta, ha dichiarato che la rivincita è già in programma per il 12 ottobre.
Ma chi è Oleksandr Usyk? Nato a Sinferopoli nel 1987, Usyk ha una storia di vita eccezionale. In età adolescenziale, si è dedicato al calcio con discreto interesse, ma ha poi deciso di cambiare settore, dedicandosi totalmente al pugilato. Ha conseguito una laurea in Scienze Motorie e Sportive presso l’ateneo cittadino.
La sua carriera nel pugilato è stata caratterizzata da versatilità sportiva. Usyk è stato un volontario durante la guerra russo-ucraina, pattugliando le strade armato ed esposto al rischio come tutti i soldati. Ha pregato ogni giorno di non morire, ma è rimasto lì fino a quando non gli è stato chiesto di portare gloria alla patria con i pugni, di battersi sul ring e togliere la divisa.
Usyk è soprannominato “Il Gatto” per la sua agilità e leggerezza, nonostante la stazza imponente. Ha vinto incassando e danzando come un gatto, spegnendo il sorriso e le sbruffonerie di Fury. La sua espressione è rimasta seria, tranne quando ha dedicato la vittoria al padre e gli ha chiesto di non andarlo più a trovare in sogno.
Gli ucraini non amano combattere per passione, ma combattono per dovere. La loro postura è quella di guerrieri, pronti a fare coraggio agli altri e a difendere la patria. Usyk è un eroe nazionale, un simbolo di resistenza e forza. La sua storia è un esempio di dedizione e sacrificio, sia sul ring che fuori.