Se non piove o tira venta …siamo destinati a soffocare?!

Pelucchi

L’inquinamento dell’aria viene definito come l’insieme di tutti quegli agenti fisici, chimici  e biologici che modificano le caratteristiche naturali dell’atmosfera

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In generale invece gli inquinanti principali secondo le Agenzie Regionali di Protezione Ambientale (ARPA) sono:

Particolato o PM, di cui fanno parte anche i metalli pesanti
il biossido di zolfo (SO2)
il monossido di carbonio (CO)
il biossido di azoto (NO2)
l’ozono (O3), presente nello strato più basso dell’atmosfera (cioè non lo strato di ozono “buono” che ci protegge dai raggi UV)
il benzene (C6H6)
gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA)

Quando si parla di inquinamento dell’aria si fa riferimento specialmente al PM10 o PM2.5, le celebri polveri sottili.
Il numero indica il diametro della particella: il PM2.5 ha un diametro massimo di 2,5 µm (millesimi di millimetro), mentre il PM10 ha un diametro fino a 10 µm.
Gli effetti sulla salute causati dalle polveri sottili sono piuttosto gravi, in quanto le particelle  inferiori a 10 micrometri possono penetrare in profondità nei polmoni e addirittura nel flusso sanguigno.

Tra le maggiori fonti di inquinamento troviamo:

la produzione di energia
il traffico dei veicoli
il riscaldamento di case e uffici
le emissioni degli stabilimenti industriali
l’agricoltura e l’allevamento

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Un recente studio pubblicato nel dicembre 2020 (Maione et al., 2020) ha dimostrato come la nostra percezione sul tema dell’inquinamento sia distorta rispetto alle sue cause reali. Da questo studio risulta che tendiamo ad attribuire a settori come industria e trasporti una “colpa” maggioritaria, quando invece sono settori come l’agricoltura e l’allevamento ad essere i più coinvolti.

Agricoltura e allevamento emettono quantità massive di ammoniaca nell’ambiente che, una volta evaporata, forma sali di ammonio, i quali sono i maggiori costituenti del PM.

La Pianura Padana, cuore agricolo e industriale dell’Italia, è alle prese con una sfida ambientale persistente: l’inquinamento dell’aria. In queste ore circolano mappe della qualità dell’aria che lasciano davvero interdetti, e che certificano una situazione terribile

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La topografia della Pianura Padana crea una conca naturale, che la rende particolarmente vulnerabile all’accumulo di inquinanti aerei. Fattori quali emissioni industriali, traffico veicolare e attività agricole contribuiscono ai problemi di qualità dell’aria della regione. Le conseguenze sono vaste e impattano la salute pubblica, l’ambiente e il ricco patrimonio culturale di grandi città come Milano, Torino e Venezia e delle zone limitrofe.

Facciamo due esempio sul traffico cittadino a Milano fra il comportamento dei residenti e di chi viene da fuori

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Purtroppo nemmeno i centri minori sono esenti: in questi giorni La concentrazione diPM2.5 in Magenta è 13.4 volte il valore guida annuale della qualità dell’aria indicato dall’OMS mentre questa era la situazione a Trecate del giorno 20 febbraio

Quando migliorerà? Solo con vento e pioggia quando questi arriveranno!

Se oggi la situazione sembra critica dobbiamo sapere che i dati nel corso degli anni sono migliorati, solo che non avendo monitoraggio non tutti ne sono conscenti!

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A Milano dalle stazioni di rilevamento di inquinanti atmosferici gestite da Arpa Lombardia e dai dati reperibili in letteratura si osserva come lo stato dell’aria negli anni sia mediamente migliorato. Alcuni inquinanti, come il biossido di zolfo, non destano più nessuna preoccupazione grazie a politiche mirate alla riduzione delle sorgenti emissive.

La normativa negli anni ha subito numerose modifiche e revisioni apportate da stato e regione e dal 1999 su indicazioni della comunità europea. Sono stati rivisti i limiti di qualità dell’aria sotto tutti i punti di vista, sono state riviste le politiche di risanamento e quelle di gestione degli episodi d’inquinamento acuto.

Ha però ragione il sindaco Sala quando evidenzia come l’aria a Milano sia molto migliorata negli ultimi anni: le rilevazioni di ARPA mostrano come dal 2012 al 2023 i microgrammi per metro cubo siano scesi da una media annua di 30 a 21, al di sotto del limite di legge di 25 ma molto al di sopra del limite OMS di 5 (Sky TG24)

L’impatto sull’ambiente di queste sostanze inquinanti hanno due conseguenze principali:

  • impatto sull’ambiente;
  • impatto sulla salute dell’uomo.

Per quanto riguarda i danni sulla salute dell’uomo l’inquinamento dell’aria comporta alte concentrazioni di agenti che interferiscono con l’attività polmonare dell’uomo. Aumento di malattie respiratorie come bronchiti, asma, enfisemi, malattie cardiovascolari e ancora la formazione di neoplasie maligne (cancro polmonare e leucemie).

Più del 50% della popolazione che vive nei grandi centri urbani è esposta a livelli di PM10 superiore alla media.

Per quanto invece riguarda i danni all’ambiente possiamo elencare tre tipologie principali di conseguenze:

  • buco dell’ozono;
  • effetto serra;
  • piogge acide.

Ma l’aria inquinata uccide: secondo la World Health Organisation oltre il 99% della popolazione mondiale respira aria inquinata (e il 96% degli abitanti europei), i cui livelli di tossicità superano spesso i limite previsti per legge: si stima che l’aria inquinata da sola sia la responsabile di circa 7 milioni di morti ogni anno nel mondo e 238mila in europa

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Soluzioni?

Per avere un forte impatto contro l’inquinamento urbano bisognerebbe attuare soluzioni strutturali forti come possono essere la sostituzione dei veicoli vecchi ad alto inquinamento in favore di auto ecologiche fino a comportamenti pro ambientali che ogni persona dovrebbe tenere per il rispetto comune e dell’ambiente in cui viviamo.

E’ oramai chiaro che non si risolve a livello di singolo comune, forse a livello regionale, meglio se a livello nazione europeo.

Cosa sta facendo l’UE per ridurre l’inquinamento atmosferico? Al fine di raggiungere l’obiettivo di inquinamento zero fissato dal Green Deal europeo, il Parlamento ha proposto standard di qualità dell’aria più severi entro il 2030. Questi obiettivi più rigorosi includono la riduzione degli inquinanti particolati, che sono piccole particelle solide o gocce liquide sospese nell’aria e che possono essere pericolose per la salute umana e l’ambiente.

Esempi virtuosi da copiare? Copenhagen

Il segreto del cambiamento sulla mobilità. L’uso della bicicletta a Copenhagen si inserisce in un sistema di mobilità integrata del quale fanno parte anche i bus e le linee metropolitane: l’85% dei cittadini vive con una stazione della metropolitana o ferroviaria a 600 metri dalla propria casa.

Se vuoi saperne di più su Copenhagen: una città sostenibile senza inquinamento clicca qui oppure consulta
A Copenaghen alberi e dighe contro il cambiamento climatico”


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