Ecco le parole dei protagonisti:
Mohamed El Maghraby, impegnato nell’incontro principale contro Dragan
Lepei: «É il mio primo main event in carriera e per di più a casa mia, a Monza,
una città che sa da dove vengo e che cosa ho passato. Quando ho cominciato
con la boxe, non avevo neanche le scarpe adatte per allenarmi, usavo quelle
con cui andavo in giro. Il cambio di avversario a tre settimane dal match?
Ho accettato subito, Lepei ha una posizione in classifica interessante, tanto so
affrontare sia un pugile picchiatore che uno tecnico. E poi è uno sport in cui
bisogna avere coraggio. Lepei è duro, tosto, ma lo sarò più di lui».
Akrem Aouina, che affronterà Pietro Rossetti con in palio il titolo italiano dei
pesi welter: «Ho fatto tanti match da dilettante, sfidando pugili davvero forti, di
livello olimpico. Ho accumulato esperienza, ho un bagaglio pugilistico che ora
mi permette di arrivare pronto al titolo italiano.
Avremmo dovuto già sfidarci ad aprile ma Rossetti è stato poco professionale, si è ritirato all’ultimo perché
stava male. Credo non si sentisse abbastanza pronto, si è preso più tempo.
Lo considero un pugile valido: ha combattuto tanto all’estero, non ha paura
delle sfide. Ma non mi preoccupa: lo abbiamo studiato alla perfezione, lui sul
ring è uno che avanza sempre ma io ho le mani che fanno male. Vediamo
come si comporterà, se avrà voglia di avanzare sotto ai colpi. Punto a farlo
spazientire».
Jonathan Kogasso, in scena in un match di attività ordinaria da non
sottovalutare: «Ritorno sul ring dopo solo due mesi dall’ultimo match. Quando
combatto mi sento un predatore. È vero, ci sarà una bella differenza di stazza
con il mio avversario: lui è più grosso, ma se questo giocasse davvero un
ruolo, l’elefante sarebbe il re della giungla… Il KO? Se arriva bene, ma non lo
cerco con insistenza. Ho firmato un accordo pluriennale con Taf, punto in
alto».
Yassin Hermi, all’assalto del titolo IBO dei pesi medi contro un avversario
esperto: «Vincerò sicuramente. In futuro mi piacerebbe affrontare Dario
Morello. E perché no, chiudere la trilogia con Chiancone. Qualsiasi match mi
propongano, io ci sono. Ovunque e contro chiunque».