La giornata inaugurale del Gruppo A, quello che include Germania, Scozia, Svizzera e Ungheria, ha messo in evidenza la tradizionale solidità, miscelata alla classe di alcuni elementi, dei teutonici ospitanti. I padroni di casa in bianco (foto 1), nella maestosa tana del Bayern Monaco, hanno letteralmente annichilito i conterranei di Sean Connery, superati con un sonante 5-1, sull’onda delle reti di Wirtz, Musiala, Havertz, Fullkrug ed Emre Can, con la sola autorete di Rudiger a render meno gravoso il passivo per gli scottish, apparsi oggettivamente modesti, a fronte comunque dell’espulsione di Porteous al termine del primo tempo. Vento in poppa per la squadra di Nagelsmann, a 50 anni dal trionfo nel Mondiale casalingo, all’epoca come Germania Ovest, quando il recentemente scomparso Franz Beckenbauer alzò la coppa Fifa, proprio al cielo della sua Monaco.
L’altro match, quello fra rossocrociati e magiari, si è risolto con un comodo 3-1 per gli svizzeri (foto 2), a bersaglio con Duah, il bolognese Aebischer, quindi Varga per l’Ungheria, e a chiudere il conto Embolo, in pieno recupero. Distanti come non mai i tempi di Ferenc Puskas e compagni, quando la selezione ungherese incantava il globo, vedendosi soffiare il Mondiale del ’54, in finale, da una Germania Occidentale in odor di doping. Un Campionato del Mondo che si disputò proprio in Svizzera, in quella confederazione che attualmente sta raccogliendo i frutti agonistici di un lavoro incominciato decenni orsono, come si è visto anche nei recentissimi Europei di atletica. Ragion per cui, tedeschi fra i favoritissimi, ed elvetici nel ruolo di classica mina vagante del torneo.