Siamo giunti all’ultimo atto, quasi una lettera di chiusura ovviamente avrei che il Magenta fosse in campo a giocarsi quei play out che tanto la città meritava ma non lo è, quindi ci troviamo a fare un resoconto di questa stagione e anche analizzare le motivazioni di questa retrocessione

INTRODUZIONE

Sarebbe sbagliato tornare su quello che è successo nei minuti recupero ad Ospitaletto che oggettivamente e del tutto ignobile che anche a piu scettici lascia dubbi, resta il fatto che come ho gia detto l’errore è stato quello di non vincere contro la Varesina era la partita che poteva dare un ultima chance come a riscattare una stagione. A mente fredda con la fiamma rabbiosa affievolità come per ogni sconfitta e vittoria ci sono comunque delle situazioni scelte e tanto altro che hanno conseguito l’addio alla massima serie dilettantistica.

AVVICIANMENTO DALL’ECCELENZA ALLA SERIE D

Facciamo più che uno step back e uno step out infatti come saprete lo scorso anno il Magenta ha culminato la promozione in Serie D una cavalcata trionfale resa tale dalla magia che c’era tra giocatori e pubblico tra dirigenza e staff tecnico qualcosa veramente di magico che era destino che succedesse qualcosa reso tale soppratutto dai giocatori in campo, la maggior parte di essi non confermati o comunque non presenti nella rosa del Magenta 2024/2025 le uniche eccezioni sono Matteo Decio capitano e Mattia Lo Monaco che mi prendono la responsabilità tranquillamente il miglior giocatore del Magenta questa stagione, sicuramente questo può essere un fattore un gruppo del tutto nuovo, in una lega nuova, cambiare è naturale penso che tutte le squadre lo fanno ogni anno e noi stessi lo abbiamo fatto negli anni in certi casi c’è andato bene come dalla Promozione all’Eccellenza o come proprio l’anno scorso, ma non sempre va bene e fai faticare a trovare dei nuovi principi di gioco in tal modo di valorizzare al meglio le caratteristiche dei tuoi giocatori e della squadra per poi trovare anche quei leader tecnici che ti fanno la differenza.Parlando proprio di principi di gioco e giocatori basta vedere la rosa del Magenta la prima giornata e l’ultima giornata e si capisce tutto. Un’infinità di cambi, ricambi e nuovi acquisti presi e poi mandati alcuni di essi sono arrivati e diventati fin da subito imprescindibili e importanti, alcuni a meta stagione , altri poco dopo, penso a chi ogni Domenica al Plodari veniva e si trovava magicamente un nuovo personaggio sbloccato ma andiamo per reparrti:

I PROBLEMI DELLA ROSA

In porta cambio a Ottobre con Salvato che è subentrato a Pisoni, Salvato che si è dimostrato il valore aggiunto di questa stagione, , ma veramente un emblema di questa stagione sicurezza e personalità e il legame dissolubile creato con la tifoseria il secondo migliore solo a Lo Monaco proprio per quel motivo di prima ma proprio l’ultimo tra i colpevoli della retrocessione, in difesa la coppia Martinez Gatelli è sempre stata salda li’ a solo in pochi casi è variata le corsie laterali difensive anche a secondo del modulo con molti giocatori che si sono alternati capitan Decio il più costante ovviamente. Arriviamo alle noti dolenti partiamo da centrocampo dove se mi metterei a nominare tutti i giocatori neanche loro si ricordano di aver giocato per il Magenta, ma mi sembra che abbiamo iniziato ad avere un identità quando a centrocampo è arrivato Nicholas La Vigna corsa e qualità sicuramente uno dei migliori acquisti fatti, ci ha messo un pò di tempo e con molti alti e bassi ma anche Alessio Raso è da annotare sia perchè è stato l’unico centrocampista puro ad essere rimasto e poi un giocatore con un talento innegabile a mio modesto parere e Serafino Grandinetti una grande scoperta essendo un 2005 grande grinta e sempre grande impegno in campo, proprio loro 3 che hanno concluso il campionato come diciamo titolari in mezzo al campo. Passiamo al grande problema l’attacco come dimostra la casellina dei gol segnati che è andata migliorare col tempo ma tanto tempo, su Mattia Lo monaco o poco a che dire non mi capacito come avesse poco spazio ad inizio stagione e Mascheroni il giovane di questa stagione, un 2006 veramente è stata la salvezza di questa stagione ha anche ottenuto meno di quello che avrebbe maritato a livello statistico ma una stagione positiva per lui, è davanti è il numero 9 la punta che ha riscosso i maggiori danni per il Magenta che nel corso della stagione ha cambiato 4 volte il riferimento centrale tutti con caratteristiche molto diverse in un sistema diverso, il risultato produzione offensiva scarsa se non assente la sorte si è risollevata leggermente con Toldo arrivato a Marzo ha portato un pò di gol al tabellino tornando una buona intesa con Lo Monaco e Mascheroni creando un trio la’ davanti che avrebbe dovuto giocare più partite insieme.

TROPPI CAMBIAMENTI

I cambiamenti hanno coinvolto anche il sistema di gioco con un sistema più offensivo inizialmente con una difesa a quattro poi nelle ultime fase si è ripassati ad un sistema con una difesa a 3 con due esterni larghi e tanti giocatori che hanno occupato posizioni diverse come Lo Monaco che ha iniziato quasi da seconda punta per poi giocare un pò più indietro passando per entrambe le corsie o Andrea Mazzarani arrivato come uomo d’esperienza il cui ha faticato a trovare un ruolo nella squadra per finire in panchina con un ruolo da vecchio veterano consigliere, i vari acquisti fatti anno a mano non hanno aiutato nelle conoscenza reciproca dei giocatori e di un gruppo che ha tardato a crearsi e in questo girone senza un gruppo non vai da nessuna a parte..

LE AVVERSITA’ DELLA SERIE D

La Serie D è un campionato molto tosto dove l’esperienza e la cinismo creano quel piccolo divario tra le squadre, non ci sono partite da anche scontate e proposito di questo comunque il Magenta per esempio non ha mai vinto contro le 3 squadre che gli sono finite sotto in 6 a partite anche dati come questi contano. Un campionato che è rimasto indeciso fino all’ultimo sia in alto che in basso sentendo anche i pareri generali posso assicurare che il livello del campionato era altissimo, non riuscire a cogliere le occasioni in un campionato dove ogni partita ha una storia a sé, l’esperienza, la solidità e la capacità di sfruttare le occasioni fa la differenza.

IL TIFO

Dopo tutti ho capito che però Magenta come città a questa maglia ci tiene enormemente e la piccola comunità di tifo si è ingigantita mano a mano considerando i tanti impegni e la lontananza Magenta ha risposto presente non mancando in un nessuna trasferta con il Gruppo Storico e i suoi membri chi più chi meno si sono fatto sentire e supportando i ragazzi in ogni tappa del percorso asfissiante che è finito con tanta amarezza e polemica per tutti quei fattori, ha comportato grandi viaggi, sprechi di voce e braccia a terra per lo sventolamento delle bandiere tante delusione e poche ma grandi gioie, sconfitte e vittoria e per come ogni caduta ci sarà una nuova rinascita.

Lascia un commento