Nel 2022: recuperati una media di 5 animali al giorno, in un fine settimana di primavera sono 60.
Nel 2023 i numeri saranno ampiamente superati.
Nel 1998 erano 300
Snocciolando questi dati si presenta con un sorriso che trasmette passione per il proprio lavoro, Stefania Pulici, responsabile del Centro di Recupero della Fauna Selvatica La Fagiana di Magenta (CRFS).
Mi piace riportate testualmente come definisce questi centri: “come veri e propri ospedali per animali selvatici”
Ci fa salire al primo piano del “Cascinello Paradiso”, struttura in comodato d’uso dal Parco del Ticino (a cui vanno i suoi ringraziamenti!) dove, Stefania ci introduce in questo mondo per noi sconosciuto.
Ci spiega che il Centro, LIPU, (Lipu, Lega Italiana Protezione Uccelli) ha il compito di recuperare e restituire alla libertà gli animali selvatici in difficoltà e sensibilizzare ed informare l’opinione pubblica attraverso iniziative di divulgazione e di educazione ambientale.
Per informazioni sul CRFS Lipu:
cellulare 3383148603 (a volte a causa del fitto bosco potrebbe non prendere bene )
e-mail crfs.lafagiana@lipu.it
Indirizzo Via Valle, Frazione Pontevecchio – 20013 Magenta (MI)
Qualche info sulla LIPU: 30.000 sostenitori, 100 Sezioni locali, oltre 600 volontari attivi, decine di operatori, tecnici, educatori. La Lipu è un punto di riferimento per la difesa della natura in Italia.
Il Centro “La Fagiana” che è aperto dal 1998, comprende la bella Cascina e tutte le strutture di cura (es. veterinarie) e di di recupero esterno che si chiamano voliere; alcune di queste anche molto lunghe proprio per riabituare gli uccelli al volo dopo la guarigione.
E’ in una posizione ideale nel Parco del Ticino, luogo perfetto dove fare anche Birdwatching (seguite questo link per capire come fare) o bellissime fotografie del nostro territorio, visita la nostra sezione dedicata: immagini
Il Centro di recupero è un centro riconosciuto dalla Regione Lombardia e per questo motivo è sottoposto a periodici controlli per la conferma del rispetto delle normative.
La prima domanda nasce spontanea e quasi scontata, “Il Centro di Recupero è una struttura pubblica?”
La risposta non te l’aspetti … infatti è “no”. La LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli, sostenuta da volontari-soci) gestisce il servizio solo in parte grazie ai contributi regionali (destinati a cibo e cura degli animali recuperati, curati e liberati). Per l’altra parte la LIPU sostiene tutti gli altri costi, come ad esempio quello dipendenti che ci lavorano e lo fa con i soldi di tutti sostenitori/volontari che diventano soci.
“Quante persone lavorano alla Fagiana?”, anche qui colpisce il miracolo… poche persone ma competenti e appassionate al lavoro. Lo staff comprende la responsabile Stefania Pulici, che stiamo intervistando oltre alla sua collega Lorena Di Giacinto e il Direttore Sanitario il Dott. Emanuele Lubian; si aggiunge una squadra di 15/20 volontari. Cittadini del territorio limitrofo che, previa un corso di formazione, regalano il proprio tempo per la protezione e la salvaguardia degli animali in difficoltà.
Ma questi numeri non sono sufficienti, Stefania si pone un obiettivo ambizioso per il 2023: “voglio arrivare almeno a 30 volontari per quest’estate”. Perchè oltre ai tanti recuperi previsti in più, il lavoro si è complicato anche dal punto di vista burocratico, Che dire …. bravi!
Anzi .. cari lettori di SpondeTicino, fatevi avanti è l’occasione che stavate aspettando, diventate volontari e fate rigirare questo articolo sui social per aiutare il Centro.
“Come funziona il vostro servizio?”, il Centro è praticamente sempre aperto, 7 giorni su 7, anche festivi. Il periodo in cui il lavoro aumenta va dalla primavera fino al mese di agosto raggiungendo i picchi di 60 animali recuperati in un fine settimana.
“Cosa succede se trovo un animale?” Stefania ci spiega che è importantissimo assicurarsi che l’animale sia veramente in pericolo e che tale valutazione si può fare seguendo le indicazione dell’APP LIPU oppure Contattate il Centro di Recupero più vicino. Meglio non toccare l’animale subito a meno che non sia in una posizione di pericolo (se lo fosse spostatelo con accortezza di pochi metri, i suoi genitori lo ritrovano per certo).
Una volta in contatto con il centro di recupero, come prima cosa dovete indicare dove avete trovare l’animale: è un dato scientifico molto importante. Registrare infatti il luogo del ritrovo e addirittura anche l’indirizzo preciso aiuta moltissimo.
Il Centro quindi attraverso un semplice iter telefonico capisce se l’animale deve essere soccorso e quindi recuperato o no (la legge dice che entro 24/48 ore l’animale deve essere portato ad un centro di recupero).
Stesso percorso, immediato e semplice, viene seguito dalla APP che vi consigliamo di installare e far conoscere.
Se concordate con il centro che l’animale è da recuperare, bisogna metterlo in una scatola in modo che stia al buio (meglio magari con dei giornali o stracci così da farlo sentire protetto e “contenuto”); se ha ferite meglio una scatolina stretta; MAI in una gabbia perché che si può far male.
Se riuscite a portarlo voi, ci si accorda sul luogo o orario preciso dove un veterinario provvederà alle prime valutazioni e soccorsi. Se non potete bisogna fare in modo che gli enti addetti al recupero come la “Polizia Provinciale” lo vengano a recuperare.
“Recuperate tutti i tipi di animali?”
SI /NO. In realtà sì, tutti gli uccelli e mammiferi ma con qualche distinguo che deriva dal fatto di non poterli poi rimettere in libertà (che è lo scopo del centro ricordate? Recupero cura e rimessa in libertà).
Non vengono recuperati animali esotici come ad esempio la nutria, i pappagalli o le tartarughe come nemmeno i rettili o lo scoiattolo grigio. Per questi ci sono altre associazioni da contattare come ad esempio l’ENPA o la LAV (seguite i link)
Il Centro si occupa di tutta la fauna selvatica omeoterma (animali da sangue caldo)
La magia del Rondone.
Quando si parla del “Rondone”, Stefania si emoziona e ci emozioniamo con lei ascoltato la caratteristiche di questo animale. Ci racconta che liberare un animale selvatico è impagabile per tutti e anche per lei stessa che pur lavorando da anni, quando libera il suo animale preferito, il Rondone si emoziona sempre.
Quindi quando arrivano a terra anche giovani sai per certo che non possono più prendere il volo e nemmeno l’adulto lo può fare perché sennò anche lui non potrebbe più riprendere più il volo.
I volontari al Centro di Recupero.
Come avete letto c’è necessità di aumentare l’organico dei cittadini volontari e che aiutano soprattutto in primavera estate le attività quotidiane, quindi proponetevi numerosi. Non ci sono requisiti particolari se non “buona volontà” ed essere maggiorenni. Possono fare il volontario tutti, studenti, pensionati e lavoratori.
VENITE vi verrà fatta vedere la struttura, ci si organizza per una specifica formazione e sulla base della vostra disponibilità si organizzeranno i turni periodici. Da maggio ad agosto, tra l’altro si può vivere una esperienza molto bella, il “volontariato residente”: si può dormire in Cascina per un periodo di 2 settimane e fare una esperienza molto formativa.
Cosa aspettate? Contattate il Centro La Fagiana!
I Rondoni, uccelli che migrano dall’Africa, sono particolari perché stanno sempre in volo senza mai fermarsi, dormono in volo, si accoppiano in volo e non si posano mai per i primi 3 anni della loro vita! Incredibile no?!
Se volete saperne di più su cosa fare se vi trovate di fronte un animale selvatico in difficoltà: c’è anche un’altra strada nel brevissimo: domenica 5 marzo alle 14.30 presso il Centro Parco La Fagiana un momento dedicato al “cosa bisogna fare se si trova un animale selvatico in difficoltà”. Bellissima occasione ma ricordate di prenotare.
Brava Stefania e Lipu fate un grande lavoro per la societa’
Concordo. Io ho conosciuto Stefania e l’organizzazione per l’intervista e ho trovato passione, professionalità che permette di offrire un servizio pubblico di grande livello.
Wow!!!!!
BELLISSIMO❤️❤️❤️
Grazie Maria, molto gentile