Perché caramelle? Il titolo originale era “Sostenibilità in pillole” ma, si sa, le medicine non piacciono a nessuno. Per questo ho scelto qualcosa di più gradevole: perché essere sostenibile non è solo un dovere, ma anche un piacere.
Sì, lo so, sono un’ambientalista rompiscatole. Ma tranquilli, non sono una di quelle che imbrattano i monumenti o che si stende in mezzo a una strada per fermare il traffico. Non condivido questi metodi. E non sono qui nemmeno per farvi la morale o per gridarvi di avere paura, perché il futuro dell’umanità è in pericolo. Sono solo una semplice ragazza che vuole mettervi a parte delle cose che ha imparato nella sua stessa avventura, iniziata da poco, verso una vita più sostenibile, sia dal punto di vista materiale che da quello spirituale. Quindi abbiate pazienza e, se vi interessa quello che ho da dire, continuate a leggere.
Partiamo con qualche fatto. Il primo, che forse vi sorprenderà, è che il Pianeta sta benissimo. Sì, avete letto bene. Perché, nonostante gli slogan come “salviamo il Pianeta” o “non c’è un Pianeta B”, non è la Terra a essere in pericolo, ma l’ambiente in cui viviamo noi essere umani. La nostra esistenza, è quella a rischio.
La verità è che se anche noi ci estinguessimo, come è capitato già diverse volte alle specie dominanti che ci anno preceduto (i dinosauri sono solo gli ultimi), il nostro bel pianeta non se ne accorgerebbe nemmeno e andrebbe avanti come se niente fosse. Del resto, la Terra è qui da 4,6 miliardi di anni, noi umani da circa centomila anni. In pratica, per il nostro pianeta, siamo poco più di uno starnuto.
Passiamo al secondo fatto. Tutti noi ormai conosciamo le parole “cambiamento climatico”. Le sentiamo alla tv ogni giorno, accompagnate dalle notizie delle loro terribili conseguenze: alluvioni, siccità, grandinate fuori stagione che distruggono in un istante i raccolti e così via. Siamo anche abituati a sentire che non è poi una grande tragedia, che i cambiamenti climatici non sono una novità per il nostro pianeta.
Vero. La storia della Terra è costellata di oscillazioni delle temperature tra ere glaciali e periodi di surriscaldamento, ma è anche vero che, per la prima volta, questi cambiamenti hanno ritmi rapidissimi e non sono causati da eventi naturali. Siamo noi esseri umani, con le nostre attività, a provocarli.
Certo, ma la colpa non è di noi persone semplici che ci accontentiamo di arrivare a fine mese con qualche soldino in più da mettere da parte per i tempi bui, o forse neanche con quello; la colpa è di poche grandi multinazionali, responsabili da sole del 70% delle emissioni di gas serra, e dei super ricchi del pianeta che scorrazzano in giro con i loro jet privati!
Tutto vero! E qui arriva il terzo fatto: questa non è una ragione per lavarsene le mani. Quante volte ho sentito “ma tanto se lo faccio non cambia niente”, oppure “i prodotti sostenibili costano troppo, è una cosa per chi ha i soldi!”, o ancora “ma se non lo fanno tutti a cosa serve?”
Serve. Serve a cominciare, serve a dare il buon esempio, serve a essere in pace con sé stessi sapendo di aver dato un contributo, per quanto piccolo, a cambiare le cose. E credetemi, contro ogni aspettativa, serve anche al vostro portafogli! Provare per credere.
Nel nostro percorso insieme vi parlerò di tante cose. Alcune faranno per voi, altre invece no, ma non importa. Quello che importa è che ognuno di noi faccia un piccolo sforzo per migliorare le cose. Perché per avere un futuro, all’umanità non servono poche persone che fanno tutto perfettamente, ma tante persone che ci provano, anche se in modo imperfetto.