Con garbo ci accostiamo a DOLCE DA MORIRE, una commedia gialla pubblicata da Laurana Editore, nella collana Calibro 9; autori CRISTINA AICARDI e FERDINANDO PASTORI, entrambi presenti sabato 25 febbraio presso Edicolè Sogni di Carta, a Trecate, per una delle tante presentazioni del loro libro.
La protagonista è Olga Cazzaniga Peroni, una brianzola ironica e graffiante, la quale si rivolge all’agenzia investigativa coordinata da Franco Reali, per indagare sul fidanzato della nipote, convinta che costui sia più interessato al consistente patrimonio, che alla ragazza stessa. In apparenza un caso di routine, che tuttavia rivelerà dei risvolti inattesi. L’investigatore dovrà infatti confrontarsi con la criminalità organizzata, degli usurai e una femme fatale bielorussa, ma soprattutto far fronte alle ripetute e maldestre intromissioni della sua cliente. Per salvaguardare l’incolumità delle persone coinvolte nell’indagine, e sventare un diabolico piano criminale, Reali dovrà scendere a compromessi con l’ingerente Olga…
Cristina Aicardi vive e lavora in Brianza. Caporedattore del web magazine letterario MilanoNera da dieci anni, scrive articoli e recensioni; Dolce da morire rappresenta il suo esordio nella narrativa. Ferdinando Pastori, trecatese di nascita e milanese d’adozione, ha pubblicato due raccolte di racconti e alcuni romanzi, nell’ordine: NO WAY OUT, EUTHANASIA, NERO IMPERFETTO, IL VIZIO DI CAINO, ROSSO BASTARDO e L’ULTIMO RESPIRO DELLA NOTTE. Certi suoi racconti sono presenti in diverse antologie, e collabora con MilanoNera.
Espletate le dovute presentazioni, rivolgiamo un paio di domande all’autore. Buongiorno Nando, ci potrebbe raccontare come nacque questo vostro libro? “L’idea del romanzo nacque circa due anni fa, durante il periodo del lockdown, quando con Cristina stavamo presentando in streaming NebbiaGialla Noir Festival. Avvertivamo tanto bisogno di leggerezza, di trovare un modo per allenatare la tensione e la preoccupazione per la pandemia, e soprattutto avevamo voglia di sorridere. Decidemmo così di scrivere questo giallo, con i toni della commedia”.
Qual è stata la vostra fonte d’ispirazione? “Essendo entrambi appassionati di serie televisive, ma soprattutto di telefilm anni Ottanta, ci siamo ispirati a produzioni come Remington Steele e Moonlighting, dove oltre all’intreccio crime si concedeva spazio all’ironia, a situazioni divertenti e a un pizzico di romanticismo”
Come si è trovato a scrivere a quattro mani? “Si è trattata di un’esperienza positiva e divertente, sebbene in più di un’occasione ci siamo scontrati su alcuni aspetti della storia. Siamo comunque amici da oltre dieci anni, e perciò siamo sempre riusciti a trovare un punto d’intesa, tanto che abbiamo deciso di riprovarci, cominciando a scrivere il secondo capitolo della strana coppia da noi inventata”.
In quarta di copertina, il commento di ANTONIO MANZINI, il creatore della fortunata serie del vicequestore Schiavone: “Pastori e Aicardi ci regalano un giallo ironico, divertente e amaro. E se questo è l’inizio, non vedo l’ora che arrivi il seguito. Perchè arriva, vero?”… e pure noi attendiamo l’intrigante sequel!