L’estate è ormai arrivata e con essa le tanto agognate vacanze: che sia mare o che sia montagna non si può partire senza un buon libro da leggere nei momenti di relax!
Oggi vorrei offrirvi il mio personale consiglio su quale libro mettere in valigia: “La canzone di Achille”
Come si evince dal titolo uno dei protagonisti del libro altri non è che il “pelide Achille” di cui Omero già cantava nell’ottavo secolo a. C.
La storia romanzata dell’eroe dell’Iliade viene interpretata in chiave moderna dalla scrittrice statunitense Madeline Miller, laureata in Lettere Classiche alla Brown University.
La storia viene narrata dal punto di vista di Patroclo, il più stretto legame di Achille, e non si concentra solo sulla famosissima guerra di Troia, ma tratta anche degli anni della formazione dell’eroe greco e del suo difficile rapporto con la madre, la dea Teti.
Miller mette in scena un racconto che contiene tutto: l’amore, la guerra, il rapporto conflittuale con i genitori e con sé stessi. Così facendo umanizza la figura dell’eroe greco i cui sentimenti preponderanti nell’epica classica sono invece l’ira e il desiderio di gloria: se nell’Iliade Achille viene sempre rappresentato come una macchina da guerra, un semi dio nato per essere il più grande guerriero di tutti i tempi, Miller ci restituisce di lui un’immagine più umana e complessa.
Il libro ha anche il pregio di trattare di un argomento spinoso del nostro presente: l’omosessualità. Il legame tra Achille e Patroclo viene sviscerato nei più intimi dettagli e trattato con la stessa naturalezza con la quale gli antichi greci riconoscevano e accettavano l’amore tra due uomini. È infatti ormai chiaro che l’omosessualità maschile fosse accetta nella Grecia classica e considerata “normale” anche se regolata da alcune limitazioni. Un legame intimo tra due uomini non era visto come innaturale a differenza di quanto accade oggi in diverse culture.
Un altro nucleo significativo per la nostra attualità emerge durante il racconto dell’istruzione impartita dal centauro Chirone ad Achille e Patroclo. Il maestro e i suoi allievi vivono per anni isolati in cima ad un colle vivendo in una grotta e assaporando il susseguirsi delle stagioni . Durante la narrazione di questo periodo idilliaco emerge la profonda simbiosi tra i tre personaggi e la natura che li circonda.
La scienza moderna conferma che vivere in stretto contatto con la natura fa bene a corpo, mente e spirito. Una ricerca pubblicata nel Journal of Enviromental Psicologa nel giugno del 2010 afferma che chi trascorre del tempo immerso nella natura ha a disposizione più energie e risulta essere più resistente alle malattie. Uno studio intitolato “Urban Nature Experiences reduc stress in the context of daily life based on salivary biomarkers” spiega come il solo trascorre del tempo in luoghi naturali fa si che il cortisolo, l’ormone dello stress, diminuisca significativamente.
L’approfondimento di tematiche tanto significative per il nostro presente non è l’unico motivo per cui vale la pena di leggere questo libro. La grande capacità di scrittura di Miller permette di immergersi in un mondo tanto lontano da noi quanto affascinante, un mondo dove dei e mortali convivono e lottano per realizzare le proprie aspirazioni, un mondo fatto di guerrieri, principi e ninfe, un modo surreale, ma anche capace di farci riflettere sulla nostra realtà. Una volta iniziato questo volume vi terrà con il naso incollato alle pagine, la voglia di comprendere nel profondo i personaggi non potrà mai essere annullata dalla conoscenza del celeberrimo finale.